FRANCA IANNACCONE

POESIA: L’imbuto

Sola nell’auto che mi porta
alla consueta fatica della festa
guardo la strada sconnessa,
il traffico lento e sonnecchiante
e penso a quante volte ho pianto
lungo il percorso che aborrivo,
alla rivolta per il tempo rubato,
all’odio per quell’imbuto
che sovente mi è parsa la vita.
Ora che mi hai insegnato
il peso che ha la memoria,
la gioia che s’insinua inaspettata,
che il dolore non dura per sempre,
che posso piangere e ribellarmi
e infine sentire la carezza
che tutto redime lieve,
ora, guardo il mio viaggio,
e mi commuovo per me
e per quelli che intravedo
o fanno con me un pezzo di strada.
Penso alla grazia che mi è toccata
sento il cuore leggero nelle lacrime.
Sorrido e so che nulla mi è tolto,
neanche la disperazione di me
che mi sorprende in certi istanti.
Incommensurabilmente certa,
lieta, leggera, commossa, felice,
mi è stato dato infine molto più
di quel che ho perso.
Dunque osservo e penso:
potessi te che amo,
aver la mia stessa sorte!
– 01/02/2017

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antonio imparato

POESIA: guardo oltre e non riconosco chi sei
dentro di me ho parvenza di conoscenza
ma illudo i miei sensi del contrario
e annego tra apostrofi in cancrena.
metabasis
e siamo oltre
e qui. – 01/02/2017

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Fernando Massimiliano Andreoni

POESIA: Il cuore che abiti

Baciami e poi entra,
non fermarti sulla soglia del cuore.
Le sentinelle hanno distolto lo sguardo,
le hai ammaliate con la tua musica forte.
Entra e metti pure a ferro e fuoco la stanza;
non c’è niente di meglio del fuoco
che divampi e purifichi ogni anfratto.

Baciami ancora,
e poi guardami e attraversami dentro,
come un pugnale che affonda la carne
che muovendosi fa scorrere il sangue,
e mentre esce produce sollievo
aspettando la cura delle mani,
aspettando il sollievo del calore,
aspettando lo scoppio del tuo amore.

E poi amami,
come Narciso ama il suo volto,
mentre osservi i tuoi occhi nei miei,
come Eros che al buio ogni notte
si impossessa della figlia di Venere,
come tu, solo tu, mi sai amare,
col vigore e la calma del cuore.

Guardami,
non rivolgere gli occhi tuoi altrove,
non ti far risucchiare dal vortice
dei problemi del mondo che incombe,
e non smettere più il tuo respiro,
non fermare di colpo il tuo andare,
perché muoio ogni volta che accade,
perché vivo nel tuo cuore che pulsa.

Cercami,
non temere, tu non puoi più smarrirmi,
non c’è colpa, ragione, né inganno,
che mai possa cambiare il destino,
il mio è sì, di curarti per sempre.

E alla fine poi cedi le armi,
alla fine rinuncia al dolore,
alla fine puoi solo sorridere
della vita che hai per le mani,
della tela che tessi ogni giorno
e abituarti finalmente all’amore
ad un uomo che ti scorre dentro,
abituarti a una mano più forte,
a una cura che chiede abbandono,
a una voce che resta con te.
– 01/02/2017

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Carmen Carlone

POESIA: Sogno

I tuoi grandi occhi mi guardano,
le tue ruvide mani mi accarezzano,
le tue lucide labbra mi parlano, mi sorridono…
Ed io, in un istante,
ti avvolgo in un abbraccio,
bacio le tue guance sbarbate,
mentre il tuo profumo mi inebria…
mi stringo forte a te,
sentendo quasi il tuo cuore…
Sogno…
Sogno… e vorrei continuare a sognare,
lì dove posso ascoltarti,
osservarti, sentirti vicino,
lì dove posso essere ancora
la tua “bambina”…
Lì dove… sei vivo!
Ti sento accanto…
Non ti vedo, ma ci sei!
Vivi in me, sempre e per sempre!+ – 01/02/2017

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Enzo Longobardi

POESIA: n questa scatola di ricordi e di cose inutili
Nel suo profondo fondo ho ritrovato una vera
Che non era più una fede ma una corona di spine
Simile al bacio di un apostolo che ti ha tradito

Quest amore e stata come una caramella
Leccata portata via a un bambino Nel sonno
Un bacio lasciato sul vetro di un telefonino

Come una storia da trenta denari
Come i tredici apostoli  nell’ultima cena
Come la favola del tradimento di giuda

Ora io crocifisso e bagnato d’aceto
Dalle illazioni di troppi amici  giudei
tu barabba   Su tacchi a spillo  senza pudore
Tra gli inchini e gli abbracci di molti ladroni
Io come un Cristo  avvolto in un telo di lino
Mi stringo Tra le braccia di maria Maddalena

Io porterò il tuo ricordo  ed il peso di questa croce
Tu  riderai  di me tra le braccia di un uomo pagano
Io Senza  fede e ne religione io un uomo ormai morto
che hai tradito,e hai crocifisso con un chiodo nel cuore

Così ho capito che anche un prete per una passione
Tradisce maria durante la messa che consacra il mistero
Anche una monaca quando si spoglia nel buio di un convento
Si scorda dello sposo divino tra le mani di un gioco terreno
– 01/02/2017

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