Ledia Freguglia

POESIA: IL TEMPO CHE PASSA
Silenzioso nel tuo lavoro quotidiano inesorabile passi, tu che sei il più antico di tutti i tessitori.
Intrecci la tua tela con trame complesse, di cui manovri i fili, dispensando gioie e dolori ad ogni essere vivente.
Implacabili scorrono i tuoi istanti apparentemente insignificanti, ma ne basta uno solo per travolgere completamente l’esistenza.
Di te abbiamo la più completa disponibilità, come una proprietà da sfruttare o da sprecare; ma c’è chi vive e chi si lascia vivere: il primo morirà, mentre il secondo è già morto!
Sconvolgi come un ciclone e non guardi in faccia a nessuno; inafferrabile e sfuggente, non posso toccarti, tempo impietoso, ma ritrovo le tracce del tuo passaggio sul mio volto riflesso nello specchio!
Ma perché ti sai rinnovare ogni volta nelle stagioni, mentre per l’essere umano sei senza ritorno?
Tu racchiudi in te tutto ciò che ho vissuto, ma quali altre vicende della vita mi riserverai, prima che una forza più potente della tua abbatta il tuo ponte che mi collega all’eternità?
Combatterò, sopporterò, soffrirò, tutto accetterò come sempre, ma una sola richiesta ti rivolgo, come una supplica:
non cancellare mai dalla mia memoria i ricordi delle persone amate! – 01/02/2017

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Marco Mustone

POESIA: Riflesso

Mi voltai e provai ribrezzo per quel volto riflesso
Non era che l’ombra di ciò che ero, di ciò che avevo perso.
Nonostante il mio sforzo, seguitava a muoversi,
Il mio distacco solo il suo disprezzo.
– 01/02/2017

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Elena Venturelli

POESIA: RICORDI
In fondo cosa sono i ricordi?
se non momenti trascorsi.
Memoria di attimi infiniti,
scritti su fogli sbiaditi.
Pagine sfogliate,
identità spogliate,
di foglie cadute,
di rami recisi,
di alberi caduti.
Viaggi nelle menti,
lamenti, tormenti,
alternati a felicità.
Un solo modo di ricordare,
come è stato bello amare.

Elena Venturelli – 01/02/2017

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Mario Valvo

POESIA: NEI SOGNI

Nei sogni
ritornano
i fantasmi
di sempre

Quelli che
neghi
a te
e releghi
nelle ombre

Verit�
da te
a te stesso
negate

Prendono
forma
s’insinuano
nel sonno
e non saranno
mai cancellate

Marval – 01/02/2017

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Carletto Fiorucci

POESIA: VOLEVO SCRIVERE UNA POESIA

Volevo scrivere una poesia,
non una poesia qualunque
ma una bella poesia,
la più bella che abbia mai pensato,
di quelle che regalano un arcobaleno di emozioni,
che l’anima assorbe come una spugna…
Una poesia che cantasse in pochi versi
la dolce meraviglia che sei,
che ti facesse brillare gli occhi,
che vedesse scendere sul tuo volto
una piccola lacrima di commozione,
che ti narrasse del mio sogno
e di come tu ci sei dentro…
Volevo scavare pozzi profondi
tra le pieghe della mia anima
per estrarre pensieri come diamanti,
volevo veder nascere fiori
in mezzo alle parole,
volevo che sentissi battere il mio cuore
sopra ogni riga.
Volevo che leggessi cose nuove,
ma dal sapore antico.
Volevo che fosse una lirica lieve
come un caldo sussurro,
semplice, nuda,
priva di fronzoli.
Una poesia essenziale
senza le solite frasi d’amore:
ti amo
sei bellissima
sei la mia vita
mi manchi
ti desidero
perché volevo che tutto questo
si leggesse tra le mie parole,
volevo che tutto il mio affetto
traboccasse da questo vaso di poesia,
volevo che fosse talmente immenso
che lo sentissi sul cuore
anche senza leggerlo,
che lo accogliessi nell’anima
prima ancora di sapere il suo nome.
Volevo postare una poesia
piena di tenerezza,
dolce, musicale,
profumata di te.
Una poesia che parlasse d’amore,
una poesia che parlasse di te…
Volevo dedicarla ad un sogno
che sembra impossibile…

Ma io non sono un poeta,
non so scrivere poesie…
Così, con gli occhi chiusi,
poserò la mia bocca sulla tua,
e con un bacio
scriverò sulle tue labbra
ti voglio bene,
mentre le mie dita
come petali
sfioreranno la tua pelle
disegnando sul viso
una storia fatta d’amore.
– 01/02/2017

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Massimiliano Generini

POESIA: -ANDARE AVANTI-

Nodi che intreccian la vita;
vita,
che si strappa e si riduce:
ma ogni volta una toppa,
uno spiraglio che rimane,
ma preferisci ignorare.
Non dar ascolto alle ninfe
che ti risuonan la mente
e ti trascinan dinanzi,
come la chiatta nel vortice. – 01/02/2017

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Eugenio Panaro Eugenio

POESIA: Credi
Credi in ciò che pensi e pensa a ciò in cui credi.
Credi nei tuoi sentimenti.
Credi nella voglia di crescere che senti nel cuore.
Credi nell’individualismo che si fa persona.
Credi nella speranza di un giorno nuovo.
Credi nella certezza di un tuo essere migliore di ciò che sei stato.
Credi che i sentimenti di un essere umano non siano mai in contrasto col rispetto per chi condivide la sua esistenza.
Credi che l’amore per Dio non sia altro che la trasfigurazione del bene che portiamo alle persone che amiamo. – 01/02/2017

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Riccardo Sanna

POESIA: E POI SIA POESIA

Mi sorprenderai, chiavi in mano, ad aprire la porta del cuore. Con la vita a fare ombra al presente affinché nessuna insolazione faccia girare la testa. Presente, dono o sorpresa da custodire lungo un marciapiede di campane saltellate qua e là. Sassolini rotolati giù, braccia al collo del numero perfetto: il nostro, con qualche difetto…

Mi sorprenderai, pollici gironzolanti, a spingere le lancette dell’amore. Con la vita a fare frettolosamente l’inchino al passato, perché più nessuna lacrima abbia a cadere in valli lontane. Passato da ricordare, luoghi e vie anche, città pure. Impure o no, fa lo stesso. Strade in salita, altre in discesa. Lune stralunate e stelle cadenti con cadenza ogni scrocchio di dita.

E nessun dolore. E nessun rumore. E nessun errore.

E così sia. E poi sia poesia…

Mi sorprenderai, occhi all’insù, a immaginare il colore dell’anima. Con la vita a fare il solletico al futuro, al fine di ridere di noi: fine ultimo di una storia senza fine, né confine. Futuro in un sorso di bicchiere da bere nell’istante che già fu. Poi buttare giù ancora un po’ di noi, con qualche altro difetto…

Mi sorprenderai, labbra sulle tue, a baciare di parole il tuo sguardo. Con la vita a fare ombra alle nostre sagome, disegnate gentilmente dal tramonto che saluta e va.

Linee perfette – con tanti difetti – in un mondo imperfetto che, gira e rigira, è giostra coi fiocchi a un passo da noi.

E nessun adulatore. E nessun adescatore. E nessun ammaliatore.

E così sia. E poi sia poesia… – 01/02/2017

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Luciana Giuffreda

POESIA: Dlin, dlin, dlin.
Hai un campanello attaccato al tuo piede
che risuona ogni volta che cammini
e mentre salti io reco a te stornello
dei pianti sublimi.

Toc, toc, toc.
Picchi alla porta della mia casa
che ha la porticina piccolina
e mentre bussi ti porta una ghirlanda
la bianca bambina.

Pin, pin, pin.
Cadono gocce di rugiada dalle foglie
e le rose ti ricordan che è mattina
e mentre ridi risani tutto il mondo,
oh, mia medicina! – 01/02/2017

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chiara previtali

POESIA: E come faccio io,
con questa luna in petto?
A respirar leggera
e far scorgere,
anche là fuori,
come mi si illumina il mondo?

Gli occhi miei sono eclissi
che lasciano sfuggire bianche unghie
che tentano, affamate,
di afferrare per la carne altri sguardi.

E se apro la bocca
nessun fascio ne esce,
si schiacciano le parole
contro questo globo immenso.

Preme qui al centro,
trabocca dalla gola,
ammutolisce il respiro,
nel petto giace silenzio carico di tutto:
cresce, qui dentro,
una luna piena. – 01/02/2017

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