Maria Gisella Catuogno



POESIA: La quercia e il torrente

Lo stillare dei giorni
scava la roccia della mia esistenza
ma ciascun attimo che passa
non lo sento perso;
al contrario, mi sembra guadagnato.
Solo ora riesco a vedere
in prospettiva
quasi che gli occhiali del tempo
funzionassero meglio.
Mi sembra talvolta
d’essere una pianta
una vecchia quercia
provata dalle stagioni
e che quel torrente
che mi scorre accanto
allegro o fiacco
-dipende dalle piogge-
sia la vita che guardo
passare accanto a me
senza rimpianti.
In quell’acqua
tante volte
mi sono immersa
e rinfrancata
mentre la luce
mi trionfava intorno
e la giovinezza
pareva non finire.
Ma si sa, l’acqua è infida
e qualche volta
si rischia d’annegare.
Ora, sulla mia sponda
arriva qualche spruzzo
e l’umidità non manca
alle radici.
Mi protendo al sole
-ancora-
e guardo appagata
i frutti del mio ceppo.

MGC

– 21/04/2017

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