cristiano masiero



POESIA: DEA
Che son tutte l’opre terrene
se di possederne non si ha grazia?
Tu sola, Pecunia,
d’ effimera gioa,
riempi l’uomo
e di tristezze
e dei rancori
il dimenticar fai dolce.
Oh vita nostra
alle umili genti,
credere vuoi far
che di natur divina
ciascun, in materia propria,
sia fatto.
Ma cruda veritÃ
voglio lor porgere a l’occhi.
Sol per soffrir,
qui, siam giunti.
Così a me domando
quale sia il profondo senso.
In te trovo,
fautrice di speme,
compagna di grandi imprese.
Ai tuoi protetti
tutto è concesso.
Lussuria, invidia, vendetta,
di qual peccato lor complice non ti fai?
Per quale a lor perdono non è dato?
Se tra fiamme d’inferno,
sta scritto, debba bruciare,
nel tuo letto voglio spirare.
In mia oscura vita,
che di virtù non sa che farsi,
mai piu d’amor, miseria e fame
voglio penare.
Or d’acchito,
In mio riflesso,
sol nullezza so vedere,
Ma non temo,
Non dispero.
Un dì, pur venturo,
sarai mia compagna.
Allor di vanitÃ
coprirò il mio corpo,
Scorderò l’alma,
godrò di superbia,
di vizi,
di donne, di ozi,
finchè del mio esser
sol rimarrÃ
che una fredda salma. – 16/01/2017

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