Benedetta Di Nunno

POESIA: L’impronta

A volte un’immagine,
altre un’emozione.
A volte un ricordo,
altre una canzone.
A volte una preghiera,
altre un silenzio.
A volte nell’azzurro del cielo
che sorride al fiore,
altre nel grigio plumbeo
di un soffitto di nuvoloni
che promettono ira,
A volte tu che non lo sai…
ed ecco….
la penna traccia di me
un’impronta indiscreta….
spalancando finestra
sull’infinita bellezza del mondo.

Benedetta Di Nunno – 21/04/2017

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Giovanna Durante

POESIA: Due anime :donami il tuo tempo, non ne sprechero’neanche un secondo, donami il tuo spazio ne occupero’una minima parte per lasciarti libero di amarti e poi di amare me. Donami il tuo intelletto e le ragioni che ti fanno dubitare e le confutero’, donami il sentimento e lo arricchiro’di meraviglia, di speranza, con tenerezza e delicatamente abbattero’le tue incertezze e le paure. Donami anche quelle, l’angoscia e l’apatia che nutrono il tuo sdegno e senza ritegno e senza ritorno ti allontanano da me. Non temere, dai tutto di te e non lasciare nulla indietro perché è inutile voltarsi ma devi proseguire la strada che verrà. Due anime si sfiorano sulla via maestra e tutto cambia, inizia la magia. – 21/04/2017

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FABIO MEDICI

POESIA: TRA FOLLIA E POESIA

Meno ordine.
Un po’ di follia
e molta poesia.

Cammino di notte,
senza una meta,
colmo di passione,
che dà molto dolore.

Non smetto di pensarti…
e resti poesia,
nella follia,
del mio disordine. – 21/04/2017

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maria di ilio

POESIA: UN SORRISO CHE NON CI SARA’MAI
DIETRO OGNI MATTINA
QUANDO IL SOLE
SORGE
VESTITO DI UN ABITO
MOLTO COSTOSO
DONANDO LUCE CALORE E VITA

MA NON TUTTI
RIESCONO A
PERCEPIRE
QUESTA LUCE
E QUESTO CALORE
PERCHÉ MOLTE
PERSONE VESTONO
UNICO ABITO
FATTO DI STRACCI
(ATTENZIONE! !!NON SONO I POVERI !!!)
QUESTE PERSONE
SONO POVERI D ANIMO
POVERI DI CUORE

DOVE LE LORO STRADE
SONO SENZA STELLE
E NEMMENO UNO SPICCHIO DI LUNA
VAGANO NEL BUIO
PIÙ PROFONDO
UNICA STRADA CON UNICO NOME …
IL NULLA… – 21/04/2017

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Maria Gisella Catuogno

POESIA: La quercia e il torrente

Lo stillare dei giorni
scava la roccia della mia esistenza
ma ciascun attimo che passa
non lo sento perso;
al contrario, mi sembra guadagnato.
Solo ora riesco a vedere
in prospettiva
quasi che gli occhiali del tempo
funzionassero meglio.
Mi sembra talvolta
d’essere una pianta
una vecchia quercia
provata dalle stagioni
e che quel torrente
che mi scorre accanto
allegro o fiacco
-dipende dalle piogge-
sia la vita che guardo
passare accanto a me
senza rimpianti.
In quell’acqua
tante volte
mi sono immersa
e rinfrancata
mentre la luce
mi trionfava intorno
e la giovinezza
pareva non finire.
Ma si sa, l’acqua è infida
e qualche volta
si rischia d’annegare.
Ora, sulla mia sponda
arriva qualche spruzzo
e l’umidità non manca
alle radici.
Mi protendo al sole
-ancora-
e guardo appagata
i frutti del mio ceppo.

MGC

– 21/04/2017

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graziella bianchi

POESIA: ..FINCHÉ IL MARE SA’ DI SALE…

E poi all’improvviso il mare….non sa’ più di sale
Tutto cambia. …niente rimane tale
Muoiono i sogni…perdono spessore i ricordi….valore le parole
Si dissolve la fiducia…
Muore lentamente anche l’amore
Non c’è più ieri. .non c’è oggi…non ci sarà un domani mai più
E quel farò che illuminava il cammino…..si spegne ora su di un mare….dove il sale non c’è più

GRAZIELLA <3 – 21/04/2017

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Cataldo MRTINO

POESIA: La smania del possesso

Dio onnipotente, compassionevole e misericordioso.
Cosa vuoi ancora da me.
Mi arrendo.
Mi hai messo davanti la tua creatura piu’ stupenda e non riesco a possederla.
Devo, forse, aggiungere che sei anche dispettoso, oppure, e’ una scusa per connettermi con te.
Chi mi dara’ la risposta; il tempo, il caso o la fortuna. – 20/04/2017

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Giuseppe Magnsni

POESIA: SCIROCCO
Notte di vento d’Africa
che mi sbatte in faccia
aria umida e pesante
come i miei pensieri.
Sorrido alla risacca
incessante e ipnotica
riflessa di squarci di luna
giù tra il buio degli scogli.
Gocce rade e grevi
lasciano su tutto un velo sottile
di sabbia rossa del deserto
che sento stridere tra i denti.
La mente si distrae
dietro leggende e avventure,
tra le spezie ammucchiate dei suk,
le magie e le fedi d’oriente.
Sono fuggito dalla nostra casa,
ma ho lasciato un fiore
per ricordarti un tempo migliore,
perché possa strapparti un sorriso.
Un piccolo esorcismo innocuo
contro il silenzio che è sceso,
un ostinato tributo alla speranza.
Mentre torno lo scirocco soffia alle mie spalle.

– 20/04/2017

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Penelope Calliope Carulli

POESIA: TABU’

Sono stanca che tu non sia un porco.
A volte io mi sento
La tua puttana e tu devi obbedire ai miei impeti.
Se la mia vita è una metafora,
Io sono giovane .
Immagino il tuo collo disteso
Sul collo di una donna ordinaria e bellissima e
Dio solo sa
Quanto non possa essere vergine mai
Una preghiera già scritta.
Soprattutto le parole sono Puttane :
Persino tu le interpreti a cazzo.
Oggi ed anche ieri invece , io sempre
Evito di pagare le parole.
Esse mi costano la vita.
Si avvantaggiano della mia identita’
Per sprofondarmi nella coerenza,
Che è il miele degli Uomini e ridono
Della mia avventatezza…
Ora chi sono le Parole che tu non dici ?
Perché sento che appartengono
Alle mie orecchie e che dovresti sussurrarle a me ?
Scopami come una vernice e
Scrivila tu questa maledetta Poesia,
Io sono stanca di rincitrullirmi d’ispirazione e
Fumare ortografia e capire al posto tuo,
E contare al posto tuo, e
Far credere a Dio che
Scoparti su un letto di tulipani è importante.
Senza il tuo sguardo
Non posso ricamare neppure una goccia
Di rugiada ! E mi sento cosi’ facile …
Mi sento una preghiera facile perché
Non v’è valore nella preghiera di un povero
Che sia povero .
Mio bellissimo e triste Venere,
Il mio Vulcano credimi ,
Un giorno ti fara’ sembrare immortale
E vagheremo
Nell’era della Mediocrita’ del Tempo
Giocando ,
Strizzando gli occhi anch’ io alle fanciulle,
E le cogliero’ per te e poi
Le useremo per fuggire da noi ,
Per non essere mai pronti a ricattarci per Amore.
Dio solo sa quanto voglio scoparti .
Ed io infatti lo prego senza vergogna percio’.
Se solo tu fossi almeno una betulla,
Almeno un pesce, un vino ,
Una caramella, un pozzo , un timbro,
Se solo tu fossi piú incomprensibile
Io ti rispetterei soltanto.
Ma sei una rondine
Che insegue un maratoneta
Perduto
Oltre il traguardo.

Cancelli e cervelli.
19 aprile 2017, fritto .
La tua Vergine dei Nibelunghi. – 20/04/2017

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Marco Fraternale

POESIA:
FUSIONE

Così, fianco a fianco

Inerpicata la candida cima

Tra mani di ghiaccio congiunte

Come sfinge di neve posata

Dolcemente

Nel Suo rumor rosa – amaro

D’ Acheròntico mare si spegne

Quel tramonto giallo fuoco

Assordante di vita

BINAURALE

(Pic*Tor – 11 gennaio 2013)
– 20/04/2017

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