POESIA: Il destino è la più elevata forma di bellezza.
Come una Regina seduta in riva al mare sopra un tappeto di granelli di sabbia.
Così solenne da non richiedere consensi o pretendere scuse.
Nulla può reggere il confronto.
Si traveste da coincidenza, talvolta banale, inganna il libero arbitrio posando le labbra sui dadi e soffiando con forza.
Arriva in silenzio, tra un battito di ciglia e uno di cuore, traccia un solco nel terreno e getta un seme.
Poi la pioggia, che cada dal cielo, dalla fronte o dagli occhi, fa il resto.
È il frutto della sapiente manovra di un filo invisibile, il gioco di polso di un abile burattinaio che si annoia di frequente e si diverte a strattonare.
La risposta ad un fattore prodigioso che chiamiamo scienza, legato ad uno ancor più raro che chiamiamo coscienza.
L’illusione di impugnare le redini di ciò che siamo malgrado le circostanze convergano altrove.
La percezione di poter tracciare la nostra rotta, senza intuire che la casualità è il modo che il destino ha per dire ad un uomo di trovarsi esattamente dove dovrebbe essere.
L’unione degli eventi che permette ad un granello di sabbia di diventare una perla, ad una perla di adornare il collo di una Regina, al collo di una Regina di singhiozzare in riva al mare sopra un tappeto di granelli di sabbia. – 20/01/2017
Andrea Monguzzi
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