POESIA: TI PORTERO’ ALL’ALTARE
Ti porterò all’Altare:
quando le messi d’oro saran mature.
Coglieremo la più bella spiga,
per farne da ornamento i tuoi capelli.
Divorerò con te i trenta passi,
scrutando il viso tra broccati e veli.
Timidi girasoli s’inchineranno al tuo passaggio.
Rose e viole intoneranno canti.
Guarderò i tuoi occhi, figlia e sposa,
sentirò vibrar la tua persona,
ed il sudor di mille gemme fredde.
Immacolata come giglio la tua veste,
profumato come fiore di campo il tuo respiro.
Mi sorridesti con le cento perle,
mentre piovevan petali di rose.
Grazia di luce la tua Santa Madre,
Regina del destino e del dolore,
ti ha voluto stretta nel suo grembo,
piantando le sue spine nel mio cuore.
Mi desto come un folle dal mio sonno,
gridando il tuo nome senza eco,
vedendo il tuo lettino ancora intatto.
I sogni vagano lontano quando il corpo si riposa.
Sei figlia, madre ed anche sposa.
Nell’oblio del divenire acqua sporca ci ridesta.
Ti porterò all’Altare in quel bianco legno.
Forte il mio braccio solleverà il dolore,
girasoli e viole s’inchineranno al tuo passaggio,
splendenti rose copriranno il petto.
Regina di una notte mi hai sorriso,
quando era sogno e non ti sei destata.
Torno alla gogna del fatal destino,
per ritrovare forse un po’ di pace.
Raffaele Saba. – 23/01/2017