POESIA: Castelpoto
Il sole illumina le vecchie pietre come se volesse ridare ad esse nuova vita.
Le case hanno occhi e bocche spalancate.
Le poche tegole sparpagliate e scolorite come i capelli radi di un vecchio.
L’erba è alta, unica padrona avida, invadente.
Anche il vento evita di fermarsi nel paese, temendo di esserne catturato, prigioniero a vita.
Affretto il passo senza voltarmi indietro, potrei vedere il vecchio.
Sta lì, seduto, da cinquant’anni.
Gli occhi spenti dalla malinconia e dal ricordo.
Potrei vederlo e non avere la forza, il coraggio, di continuare.
Perché, non prendergli le mani, sorridere del suo imbarazzo, ascoltare la sua voce roca di fumo e rosso di cantina?
Mi fermo, confuso ed incerto, poi, sempre senza voltarmi riprendo a camminare, anch’io, come il vento, con la paura di restarne prigioniero a vita.
Marcello Iannelli – 31/01/2017