POESIA: IL VIAGGIO
Con buona complicità, ho viaggiato e non
riesco ad uscirne.
Praterie del piacere profondo, fino a farmi male.
Mi ha contorto, viziato sfregiato.
Ferite immorali che non voglio guarire.
Cedo il passo a sana nostalgia senza riuscirci.
La decadenza e il rispetto consuma le inibizioni, esponendomi al sarcasmo del patetico uomo di mezza età.
Sono corrotto; l’amore non c’è là dove rifiutai di viverlo.
E gli addii sono fuori moda, rimpiazzano rimorsi; scelte tardive si schierano coi sarò, i vorrei e musiche di tradizione.
Cosa farò, cosa sarò se non posso rispondere più? – 07/02/2017
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