POESIA: VATE.
Ecco il rumore di un batter d’ali,
lo scrittoio e un lume trascurato.
E’ fredda la stanza,
la sofferenza sfiora il tuo spigoloso viso.
Con voce flebile provi a far uscire alcuni suoni, sinuosi,
appoggi i tuoi acuti gomiti sul vecchio scrittoio,
con le mani sostieni la nuca.
Dimmi quali sono i tuoi pensieri.
Ora l’oscurità e l’intelletto si aggrovigliano.
Aurora,con essa si risvegliano
ti svegli e scrivi. – 08/02/2017
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