POESIA: Graziosa luna, di luce trabocchi
a rimirar la tua immensità, son i miei occhi,
sordo anelito pien d’angoscia
i miei sensi tormentati nella scia
dei tuoi raggi, in quella travagliosa selva,
che fecero sorger sul mio volto, la belva.
Nella notte il tuo esile suono, giova il mio cor
intrappolato nell’oscura via del tempo che fu.
Nebuloso il tripudiar dell’eterno mio mal
che al tuo apparir nel letto di stelle
brama lo straripante tripudio del dolor.
O mia Diletta luna, rifugio del mio cuore
fa che il volto mio possa liberarsi della belva,
ritrovando il colore del suo estro fiore,
ascoltando il sussurrar del vento dell’oscura selva.
Spavaldo e intrepido il mio estro incantato
nella luce del tuo giaciglio trovò la via del fato,
e nel ricordo di quello che un tempo fu il dolore
versa lacrime di libertà dentro al mio cuore. – 10/02/2017
Stefano Tizzone
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