antonello dessi



POESIA: Lascio che il vento corra

Quando il vento sferzerà ancora
le frontiere della mia isola
e la campagna, adesso arsa,
tornerà a colorarsi di muschi e di violette,
mi mancherà il tepore del tuo corpo,
I tuoi occhi colore mare estivo,
le ciocche gocciolanti dei tuoi capelli
morbidi sul petto;

e quando dai rami cadranno
le foglie secche sul selciato
e l’ultimo fenicottero
avrà lasciato il nido dal suo stagno,
sarà come se l’anima mia voli lontano,
trascinata dal vento;

un vento pazzo, un vento senza fine,
vento di mare,
vento fra cielo e mare,
vento di tempesta
che spinge la rotta del gabbiano;

e la mia anima in groppa a quel gabbiano,
al galoppo,
dentro quel vento pazzo;
davanti a me il tuo volto,
la tua ombra,
davanti a me il tuo corpo,
il tuo sorriso,
I tuoi capelli, la tua bocca carnosa
e tu vicina,
potrei allungare il braccio ed afferrarti,
vorrei!
Quanto vorrei raggiungerti e afferrarti!
Tenerti stretta,
legare per sempre I nostri corpi;

ma lascio che il vento corra
Sempre più pazzo
Sempre più impetuoso,
lascio che il vento corra
sempre più pazzo,
sempre più impetuoso,
lascio che il vento corra
arrotolandosi sul crinale dell’onda,
ingigantendola,
fino a farla scoppiare
in un’orgia di spuma
che mi avvolge;

ed io fra vento e spuma,
fra vento pazzo e spuma immacolata
in groppa ad un gabbiano;
vorrei raggiungerti e tenerti stretta,
vorrei…..

ma lascio che il vento corra
ammantato di spuma
ed il gabbiano, folle,
nel vento pazzo
sì immerga a capofitto
nel fondo dei tuoi chiari occhi di mare.

E lascio che il vento pazzo
diventi sogno
fra le morbide braccia
di spuma immacolata.
– 18/02/2017

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