Vincenzo Postiglione



POESIA: Notte inantata

Diversa, tutta mia come la mia poesia
questa notte di un cielo blu scuro
illuminato da stelle, sempre quelle,
sopra i monti e ancor giù verso il mare.

Non ho smania adesso di parlare
sono un frammento di quello che vedo
e le cose attorno che incantano il cuore
mi tolgon’il respiro e divento la preda

Io solo una striscia di stella cadente
non so mai in qual mar finirò la mia corsa
ma se solo mi sfiori mi sento avvampare
la voce si blocca e non mi fa più parlare

Lontano la mia vita e le figlie da amare
mi lascian sveglio per non morire mai
per restare un incontro fra le tante vie
ma il mio viaggio non va per le strade mie.

In mente sentirò nei capelli le dita
e le mie tenderò nella carezza perduta
verrà quel momento che non saprò certo dire
ma di te che t’ho vissuto potrò sempre gioire.
Canterò sempre una notte incantata
e quando finirà non lo saprò certo dire

al luccichio d’una balera sperduta sul mare
dedicando la notte che mi fa compagnìa
sulla spiaggia a dormir sotto il manto suo scuro

fino all’alba ubriacato dal mio navigare
rincorrendo illusioni che son state sconfitte
ma che han dato all’anima la forza di credere
al mio inno alla vita, alla luna, alle stelle

al capanno di cielo per chi niente ha mai avuto,
alla solitudine delle menti senza ragioni
a me che qui aspetto che ancora tu torni
vestita di sole che t’indora la pelle

svestita sulla sabbia colma di sterpi
di sassi affogati, di cose perdute e cose lasciate
che raccontan la vita di chi là s’è fermato
una vita che mai più potrà ritornare

Sognerò le tue dita passar nei capelli
carezza che mai più potrò assaporare
e se sarà il momento mio di venire
questa notte d’incanto non lo potrà mai dire
ma di te che t’ho vissuto potrò sempre gioire. – 26/02/2017

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