POESIA: MALATO
Basta me ne vado a letto
Ogni colpo di tosse
Mi si squarcia il petto
Spero manchino le fosse
Di cercar morte ora smetto
Cosi almeno avrò una scusa
E il coraggio che adesso manca
Un ultimo bacio alla mia sposa
Della vita l’anima ora è stanca
……………..Aldo
– 11/02/2017
Mese: febbraio 2017
Sabrina Serra
POESIA: Silenzi e parole
C’è un silenzio
che precede ogni parola.
È il respiro di un pensiero,
dentro al battito del cuore
che accompagna il nostro dire
Come aria che esplode
e porta seco la vita.
O come tempesta
in preda all’uragano
Solo i defunti non parlano
Tace chi é morto dentro.
La morte ingoia le parole,
che smettono di essere
E vi sono silenzi che ingoiano vita
Triste e funereo
chi si appresta per un viaggio,
cammina e tace.
Vi sono silenzi
che lembono l’aria
Gridano dolore
anelano speranza.
Vi sono silenzi
carichi di dolce attesa
Vi sono silenzi
che scaldano i cuori
E silenzi carichi
di amore
E poi……
Vi sono silenzi
nascondiglio di paure
Anestetici dell’anima
codarda
E silenzi di mani armate
pronte alla guerra
Col pugnale nascosto
Mentre lingue
sferrano l’attacco omicida
Vi sono silenzi
come le torri di guardia
Alte vedette
dalle grosse mura
Si rimane in trincea
mentre si attende il nemico
d’abbattere.
Tutti armati
col fiato sospeso
Stando attenti a non far rumore
Anche il cuore
trattiene il suo battito
Silenzi …
come tacite parole
di disprezzo
Silenzi….
come siparii,
in attesa di una scena
tutta da immaginare
Silenzi …..
Il dito puntato
la mano nascosta
Trattiene la pietra ,
che grida giustizia
Silenzi….
Di chi non perdona
e rumina rancore
Chiude le porte
Ma cerca l’amore
E tu ….
In quale silenzio
ti trovi ?!
– 11/02/2017
ALVARO STELLA
POESIA: -ULTIMO ATTO STO VIVENDO LA TRISTEZZA DELLA FINE,LA CERTEZZA DEL PASSAGGIO E L’ARRIVO DELL’OBLIO PER TUTTE QUELLE COSE INUTILI CHE HANNO ACCOMPAGNATO LA MIA, LA NOSTRA VITA. LA MANCANZA DELLA FEDE RENDE DRAMMATICO IL PASSAGGIO PER LA CERTEZZA DEL NULLA E INUTILE E’ STATA OGNI CONQUISTA SENZA LA CERTEZZA DI UNA NUOVA VITA.RIMANE SOLO IL RAMMARICO DI NON AVER GODUTO APPIENO DEI MOMENTI FELICI E D’AMORE E LA RABBIA DI NON AVERLI PROLUNGATI NEL TEMPO, QUEL TEMPO COSì BREVE DELLA NOSTRA VITA. – 11/02/2017
Gloria Lombardo
POESIA: Tu sei per me il sale, il pane, la luce.
Le parole più care nel cuore, quando è duro il cammino.
– 11/02/2017
Andrea Giovanni Verga
POESIA: È giusto questo nostro silenzio
e logico e…quasi bello…che tu non mi scriva.
(O magari mi scrivi e non m’invii nulla,
come sto facendo io adesso).
È giusto perfino l’oblio.
Perché non ti offendere ma
dei nostri mesi insieme-
e forse mai ero stato così insieme a qualcuno-
non mi ricordo quasi nulla
(che ti guardavo perché ti svegliassi…
prima stella che, la sera, aspetta che arrivi la seconda)
(che incrociavamo la pipì come fratelli gemelli).
E a volte mi sembra addirittura-
perdona la bestemmia-
che non ci siamo mai amati.
Ma ecco giunge il ricordo
non di fatti ma di una sensazione…
eravamo come una casa
tu c’eri per me, io c’ero per te.
È troppo semplice da spiegare
le parole sono un teatrino di ombre
questa sensazione qui
mi assaliva nel tragitto dal bagno alla stanza mentre
t’immaginavo meditando in balcone e
morivo dalla voglia di disturbarti e non lo facevo.
E ora penso che
se è vero che esiste solo l’amore
il nostro amore adesso è qui
In questo nostro silenzio
In queste parole che non ci diciamo. – 11/02/2017
Paola Panizza
POESIA: Per te
Luna stupenda che
improvvisamente illumini le mie tenebre,
dolce come un mite topolino
e pericoloso come
un abile seduttore
che trattiene e libera le redini
del mio essere più profondo e assopito.
Sei arrivato senza far rumore
e lentamente, occupi tutti i miei pensieri
come ombra che inesorabile
scende nell’ora più bella della sera
e porta l’oblio dei sogni.
Dolce ed enigmatico mistero,
tu sei lacrima e sorriso
raggio di sole e pioggia fresca
Sei tutto e sei di più
Sei il tormento che nessuno
oltre a te, può calmare.
– 11/02/2017
vincenzo Madonna
POESIA: IL VECCHIO
Il viso rugoso e incartapecorito
di antico guerriero solitario,
reduce di mille battaglie
e da troppe albe scavato e liso.
Gli occhi come lumi accesi
raccontano di lotte perdute
e strade camminate arrancando,
che sanno di struggenti attese
e di giorni mai dimenticati.
Sanno parlarti pur restando muti,
sanno di troppe cose vissute,
di amori e di notti mai passate
e di cocenti attimi di vita
che non parevano cercati.
Labbra serrate e stanche di convincere
e senza più argomenti da trattare,
che di baci hanno bevuto
l’anima di donne innamorate.
Colpiscono le sue mani consumate
e di vene avvinghiate come radici
di vecchi alberi in dirupi scoscesi
erosi da violenti temporali
e tenacemente abbarbicate.
Hanno percorso ormai tutta la strada
le gambe stanche di servirlo ancora,
cercano un luogo dove bivaccare
prima che s’alzi il vento della sera.
– 11/02/2017
Elena Ragalli
POESIA: I tuoi occhi……l ingresso per l inferno….il buio più nero….le tue labbra……le tue labbra……ossessione e tormento dei miei sensi. Mi hai strappato l anima…….vago nel vuoto della tua presenza…….salvami dal fuoco o brucero’ tra le fiamme desiderandoti…. – 11/02/2017
Paolo Ottaviani
POESIA: MADRE NOSTRA TERRA
(A chi vi ha perso la vita, a Norcia che mi donò i natali,
ad Amatrice, ad Arquata del Tronto, a ciascuna
comunità colpita, ai bambini, agli animali e
alle piante che hanno subito i terremoti
dell’estate e dell’autunno 2016)
Più d’un mare in tempesta madre nostra
terra da furie e viscere irrequiete
smuove montagne altere e qui ci prostra
sul suo crepato volto, dalla quiete
tiepida delle case in un istante
vivi ci tumula e un tonfo ripete
sordo il crollo dei cari tetti, ansante
la mano un’altra mano cerca e geme
e implora tra la polvere accecante
oltre il morire un continuare insieme.
Qui, da queste macerie
ancora si alza un cielo
di sublime splendore e nelle arterie
nostre continua a generarsi il cielo
di un azzurro ineffabile.
Il montanaro nel silenzio indomabile
dei faggi a governare
le sue bestie e a svernare
con sussurri e carezze le prepara.
Madre perché, perché ci sei sì cara?
Paolo Ottaviani
– 11/02/2017
Giuseppe Brindisino
POESIA: Dietro una finestra ignuda seduto stava curvo sulla sedia il vecchio con i suoi anni ,solo con la sua tristezza e ricordava che ,chi la GIOVINEZZA. – 11/02/2017