POESIA: Orizzonti
Dove il vento spazza riviere
e profuma lavanda e ginestre
mentre il dorso dei colli
respira la macchia
e ai passeri ombreggia
l’arsura d’estate,
lì è il mio mondo
e la culla dell’animo inquieto.
Isole, nel mio destino
di mare e di vento,
scoglio e verde
bordati d’azzurro
e gridi rauchi di gabbiani erranti.
Non desidero orizzonti
altri ai consueti
-ché muti al cuore sono
seppure belli agli occhi-
ma i miei amo scrutare
nello stillare lento
di giorni e di stagioni
per cogliervi l’essenza
del loro esister quieto
indifferenti al quando
al come al dove al dopo
e in essi riconoscermi
come foglia posata dall’autunno
o barca sospinta dalla vela
sull’acqua increspata dal maestrale.
E nel cucirmeli addosso
-come Arlecchino
le toppe del vestito-
e ascoltarne il respiro
che si mescola al mio
provo pace precaria
e momentanea armonia. – 11/03/2017