POESIA: MASCHERE
Ogni Attore ha la sua Maschera
tu hai la tua
Poco importa se sei Protagonista o Comparsa
il sipario è già aperto.
Lontani lamenti di Harlem
falsi amori di Pigalle
e gelo sulla Rossa Piazza
Solenne e ripetuta farsa.
Siete tanti sul palcoscenico, troppi
da millenni recitate senza capirvi
e nel rumore delle vane parole
il suolo si tinge di rosso.
Maschere che paiono ridere
dietro piangono
Pioggia di battimani a scena aperta
dalla vuota platea
Mute grida vogliono abbassato il sipario
ma è caduto sin dall’inizio
A grandi passi avanza l’ombra del Burattinaio
e qualcuno fuggendo ha perduto orecchie occhi.
Dall’alto Lui tende i suoi Fili di Piombo
e come in un incantesimo
Protagonisti e Comparse si muovono
con misurati gesti di Marionetta.
La recita è giunta al Terzo Atto, l’ultimo
ma a nessuno è piaciuta.
E’ tempo di cambiar Testo
e rifarsi il Trucco.
Artisti del mondo, Saltimbanchi di vita
con quelle Maschere v’illudete di guadagnare
la vostra Anima e la sua Salvezza
Poveri ignari, l’avete già perduta nella farsa di ieri.
– 16/03/2017