POESIA: L’urlo.
Al sentor che volle mai non taccia
essa non placò fugace faccia,
che all’ansimar contratta ed urlante
il piacer alle sue coscie l’aitante.
Si prostrò alle sue ginocchia
veste viril pensò a tal goccia,
che tremante conservò
fino all’ultimo gridar l’istante.
Mesto volle ringraziar la sposa
ella di riserbo si accarezzò la rosa,
al suo profum di tal momento
rise al ciel
e si sfiorò il bagnato grembo. – 18/03/2017
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