POESIA: Spostati
non vorrei colpirti
con il cinismo
che mi esce a fiotti
dalle dita.
Salvati
dal senso che manca
da questo autunno perenne
che stanca
e mi prende
e trascina
e declina
nelle sfumature del pianto.
In questi giorni
vorrei poterti
proteggere da me.
Non ci sono tracce
o segni immortali
cesellati nella terra,
nell’occhio di chi legge.
Passo
come le stagioni
passo
come le opinioni
passo
come le ragioni
di chi si ostina a vivere
ma non sa far altro che morire
senza che la cosa gli pesi poi tanto.
Passo
e mi dimentico di passare
così che per poco
diventa accettabile
il terrore oscuro
l’atavica paura
di lanciare
il mio grido,
-l’ultimo-
mentre nessuno
è in grado di ascoltare.
– 13/04/2017
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