POESIA: La bici di Viola
Sono stato marchiato una sera
Non c’era ragione ma scelsero me
Pedalavo veloce era poca la luce
La bici non era fumè
Era rosa di un rosa confetto
Un regalo prezioso gli ho detto
Ma nessuno mi stette a sentire
E tentar di fuggire accese il falò.
Non ho detto mai niente a mia madre
Creare problemi non era da me
Camminavo coi lividi addosso
Nel fosso tra i rovi al riparo dai tre
Era l’ultimo giorno di scuola
Come il giorno in cui Viola moriva
Non riuscivo nemmeno a parlare
Ma il branco mi prese a sassate e sfottò.
“Che bella bambina sei
Vieni dai tuoi pap
Ti mancan le trecce, due tette e un bel nome
Ma quel che ci serve ce l’ha…
Che bella bambina sei
Dov’è la tua met
Tu spaccagli i denti, due pugni negli occhi
Scommetti che non canterà?”
Sono stato additato, mal visto e lasciato
Per anni da solo con me
Se dormivo gridavo nel sonno
Mio nonno diceva “ragione non c’è…
È viziato non dategli retta
Due pedate nel culo e gli passa
Ha bisogno di fare la leva
Vedrete che torna più uomo di me”.
Ero nudo di fronte a un sergente
Si sente qualcuno che ride di me
“la regina è venuta di corsa
Ci vuole spiare e fare un bidè!
Questa notte le diamo una mano
La vestiamo di rosa e di nero
Se si muove noi lo sputtaniamo
Che qui le regine non son come i re”.
“Che bella bambina sei
Vieni dai tuoi pap
Ti mancan le trecce, due tette e un bel nome
Ma quel che ci serve ce l’ha…
Che bella bambina sei
Dov’è la tua met
Tu spaccagli i denti, due pugni negli occhi
Scommetti che non canterà?”
Non ho detto mai niente al sergente
Creare problemi non era da me
Sopportavo in silenzio e pensavo
Che Viola quel giorno era morta per me
Si era messa a tirare sassate
A quei tre lei le aveva suonate
E mi aveva gridato “Veloce
vai a chiedere aiuto
al primo che c’è”.
Sono stato marchiato una sera
E or la ragione sapete qual è
Pedalavo veloce era poca la luce
La bici non era fumè
Era rosa di un rosa confetto
Un regalo prezioso gli ho detto
Ma nessuno mi stette a sentire
E tentar di fuggire accese il falò. – 13/04/2017