Francesco vernassa



POESIA: Risveglio.
L’anima mia , rapita dall’aurora
scivola fuor dal velo de’ sensi
e sale l’aer fresco di quell’ora
ad orto ove ‘raggi sono intensi.
In un’apoteosi d’infinito ,
paga d’esser, lbera e compiuta,
nel volo mai più bello concepito
trascende dello spazio la tenuta.
Per lenire quest’ansia, quest’affanno
che strugge il cuore,non accorda quiete
e mi fa lacrimar non per danno,
cerco la Fonte che non lascia sete.
Solo l’Amor Divino ci fa certi
di ritrovar la strada che discende
nell’imo sentir de’ cuori aperti,
mentre al settimo ciel dritta fende
e si confonde con il Nulla e Tutto.
Noi siamo Vita che Se Stessa vive
vestendosi di nome e di costrutto.
Il mar dell’esistenza è tra due rive,
una dell’animal l’altra del Nume,
e questo legno sol la può solcare
se tiene rotta con il Sacro Lume
unico fare cui si può fidare.
Come l’infante sarà Re un giorno,
il padre suo lo vuole incoronato,
Egli attende il nostro ritorno
dell’universo a darci principato.
Chi ci convince d’esser peccatori,
incapaci , strumenti degli istinti,
prede solo dei vizi corruttori
e dal maligno ormai del tutto vinti,
dimentica che l’Unico Signore
pezzenti non ci fe’ degenerati
ma Figli degni d’un tal Creatore
fulgidi pur se nell’oblio calati – 17/04/2017

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