POESIA: Tramonto Partenopeo
In una luminosa e calda giornata,
mi trovai a passeggiare sulle partenopee sponde,
dove la fine sabbia s’incrociava con le onde.
Mi sedetti, sui minuti frammenti dorati
dove milioni di persone, negli anni erano passati.
Guardai l’orizzonte, a me tanto lontano
mentre sulla fronte sudata passai una mano.
Il sole, coi suoi lunghi raggi rossi e lucenti,
stanco per la lunga giornata passata a giocare,
pian piano si andava a riposare;
mentre il cielo e il mare, illuminati dalla forte luce proiettata,
presero mille colori, come la tavolozza di un vecchio pittore.
Come se l’Universo, diventato un essere senziente,
in quell’occasione si fosse divertito a dipingere uno splendido quadro,
per alleviare lo stanco sguardo di noi poveri mortali.
Intanto, poco distante da me,
dove la sirena morì,
il grande castello si ergeva possente sulle sacre sponde;
mentre dall’alto, la grande montagna, col cuore caldo,
ci scrutava e vegliava come un amorevole madre.
A quel punto, pensai:
Noi piccoli esseri fortunati.
Noi che cresciuti in così tanta bellezza,
non possiamo fare più a meno di essa.
Noi che nascemmo artisti, grazie alla sua beltà,
che da tempo immemore ci allieta.
Noi figli di questa terra accogliente e giuliva,
che troppo spesso è bistrattata.
E alla fine di questa giornata,
torno a casa col cuore sereno,
mentre ringrazio la bella Partenope
che tra le sue braccia mi ha cullato
e adesso mi sento rinato.
Rispoli Antonio – 18/04/2017