Samuele Portera



POESIA: “Il Bacio nella Casa dei Sogni”

Nel respiro morto/muto
della ragazza lucente:
barcollo tra le antiche mura di camera,
attorno ad un letto incompreso.
Sogni chiusi in una stanza senza
colori di verità tra verità,
barcollo.
Ricordi diventano falene
rabbia e rabbia nella riposata ombra
della mia anima,
ho amato il dipinto di come ti mostravi
solo specchi frammentati ora
(mi ami?).

Barcollo tra le mura di camera
attorno ad un letto incompreso,
ho odiato il tuo sangue
che scende tra le tue gambe così dolcemente
perché mai è stato mio.

Occhi rossi e artigli scheggiati
nel mio armadio,
alcuni sguardi che salvano le mie notti.
Il mostro dei sogni mi ha
sorriso e carezzato,
quella notte mentre dormivo.
Suona la parata delle bestie notturne
là fuori,
i battiti dei cuori innamorati fuori dalle citt
le luci fievoli agli orizzonti dei mari.

Gli angeli piangono
con i suicidi nel loro salto,
le civiltà antiche emergono
dalle memorie dei vecchi lunatici,
i cani sono affamati d’amore
come me.

Quando arrivò la tempesta
tu arrivasti con la pioggia
ti nascondesti nei giardini blu:
i tuoi occhi tra gli iris,
anemoni,
echium,
la rugiada accarezzava la tua bocca rosea.
Odore di fresca erba bagnata.
La tempesta è finita,
tu sei scomparsa e
non tornerai.

La pioggia non cadrà mai più,
rimane solo una nebbia blu.
Ora non ho più nessuno
da abbracciare,
annusare,
sfiorare…

Barcollo tra le antiche mura di camera,
attorno ad un letto incompreso,
sono solo ancora,
non sarà mai più caldo
non sarà mai più freddo
(mi ami?).

La Banshee mi ricorda
la cascata di decenni sulla mia pelle e
sulle antiche mura che
sono nate e cresciute attorno a me.
I pesi sulle mie palpebre,
il tuo sangue sul mio letto,
gli artigli scheggiati nel mio armadio,
le stelle morte alla mia nascita
mi aiutano a sognare.

Amo ancora la polvere del tuo amore
nascosta nei cassetti,
memorie su memorie di sogni poveri
e morti sui cigli delle strade.
“Tra albero e albero ho viaggiato e,
mai prima d’ora/millenni fa
ho sentito tale respiro affannato.
Il tuo immortale amore
è già morto”.
Dice lo spettro mentre stringe al suo seno
lembi rossi.

I muri della camera sono dipinti col mio sangue,
le luci si spengono
c’è delle nebbia fredda.
Finalmente tutto questo ora finisce:

Il mio sangue scivolerà col fiume notturno
degli incubi,
angeli scolpiranno il mio nome
su una pietra nascosta
(mi ami?).

“Mi ami ?”
Sì, ti amo
sei meravigliosa mia Regina.
Sogni in questa stanza
tra verità e verità.

Ricordi che diventano mostruose bugie,
falene,
spettri,
mostri,
nel tuo respiro morto/muto.
Nel buio e nel vento
mi abbraccio tra le mie braccia.

– 18/04/2017

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