Salvatore Daniele Dotto



POESIA: Cuore di Gano

Son contento d’esser Siciliano
perché ho il mare negli occhi e il sole nel cuore

Sono contento d’esser un terrone
perché conosco il gusto della paura e la gioia di combatterla

Son contento d’esser un isolano
perché sento il profumo dello zolfo e guardo le rughe dolenti sulle mie mani,
impastate di sangue e terra

Sono contento di stare giù…
perché amo con il cuore e rispetto con l’onore…

Son contento di aver la pelle scura, graffiata dal sale,
perchè dell’arsura dei Mori son figlio
…e dei Saraceni fratello
Al pari di Orlando amo Angelica
………….ma il suo amore ha cuore di Gano

Sono contento di avere il berretto
perché temo Dio ma non temo l’inferno

Sono contento d’esser di terra amara
perché ho anima di “muschitto” e ritmo di falsi destrieri
E son profumo di sardine arrosto e di vento che accarezza le canne
in riva al mare…al tramonto….

Son contento d’esser meticcio
perché so dire no anche se rischio il tùmulo

Son contento d’esser d’altri tempi
perché ancor tremo…se tu mi sfiori

Sono contento d’esser di qui
perché son la scala su cui poggia l’insicurezza della mia terra intera
…e sono presepe e sono zampogna, non sono Gesù ma sono Mago e Barabba..
……sono uva, olio, lava, sale, conchiglie, brezza, vino inebriante e frutti spinosi,
pasta fatta in casa e puzzo di fame..e di capra selvatica, e di spari, e di baci
e di saluti riverenti…soffocati tra i denti
….e sono schiavitù, e sono arabo, turco, romano, assiro, normanno, franco, ispanico
….e sono cicala insonne
….e cantilena…e nenia…e sono storia di Carini e di Baronesse, di castelli e di vassalli
….e mi inèbrio di erica e lentisco, del ricordo dei tuoi capelli che sanno di oleandro e zagara…
cingendo il desiderio di te….di timo e rosmarino

Son contento d’esser parte del corteo dei misteri
perché so ancora tremare davanti al tuo sorriso
e so correre…. dietro i conigli sino al crepuscolo….

Sono contento d’esser io, ora, quì,
perché ho anima di falena e passo di volpe
…nell’aurora del giallo riverbero di ginestra……..

Alla gente di mare son contento di appartenere
perché la mia patria è l’ignoto e, Penelope, ferma alla conocchia del suo amore per me,….. ….il mio desiderio…
Urla di pescatori e filastrocche di contadini sotto il sole rovente..
…dalle bocche impastate di fichi secchi e
……. dal respiro acquietato dalla ninnananna di cincia e occhiocotto
E il mio viver è cuore di lepre ferita
.. è stanchezza d’istrice, di gatto selvatico sguardo…
..e di donnola furbizia…..ma più di tutto, sono contento di non aver…quel tuo cuore di Gano!

daniele dotto
– 20/04/2017

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