POESIA: Quale pietà per gli umili,
se il ventre pieno oscura il pensiero
e la visione del bello si perde nel festino,
la ricerca del sacro nel vuoto cerimoniale,
nella pompa dell’apparenza travestita di tradizione?
Amai l’antico che cercò il senso del destino
nelle moire e nel fato dell’Olimpico racconto,
amai i coatti del magnifico Pier Paolo,
lodai i poveri del caro don Milani,
che fame e privazioni, fatica e delusione
sottrassero alle carte vergate dal pensiero.
Disprezzo questo volgo, non stanco nè affamato,
sazio e annoiato dai brividi dei sensi,
che annega nella vertigine il tedio e la noia,
incapace di ricerca del senso o della vita, nella morte del sapere che trabocca nell’offerta
“Odi et arceo”, popolo ignorante, perché formato ed informato,
pago del pasto e del vuoto nutrimento,
che immola il sacro sull’altare del profano.
Additavo il volo del poeta tebano
e guardavo solitario il mio sguardo lontano. – 29/05/2017