Antonella Grasso

POESIA: Ragazza Sognatrice

Non sei felice ragazza?
Non sei felice di vivere in questo mondo?
I tuoi occhi non sognano più.

Un tempo eri una sognatrice,
Sognavi di fare dieci, cento, mille cose
In un attimo.

Dov’è il tuo sorriso?
Anche quello è sparito.

Dimmi, cosa ne hai fatto della ragazza
Che eri? Dei tuoi sogni?
Rispondi per favore.

Hai ragione non sono felice in questo mondo,
Perché non mi appartiene, ma sogno
Ugualmente, perché i sogni sono miei,
Mi appartengono. – 31/05/2017

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katherine angelica arteaga cuellar

POESIA: ogni volta che ti guardo,quei tuoi occhi cosi neri,so che parlano sul serio ,nel profondo del tuo sguardo.
Vorrei perdermi nel tuoi pensieri,e poter leggere nel tuo cuore,ma so che quel che loro nascondono ,potrebbe farmi male davvero.sei la mia vita,sei il mio sole,dimmi cosa posso fare per te ,per te darei tutto il mio cuore,la vita,il cielo, tutto quel che c’e.
Dimmi solo che io posso amarti,e sarei per sempre il tuo amante,dammi un minuto,dammi un’ora,e non ti lascerò mai più sola… – 31/05/2017

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Roberto Volpato

POESIA: riconosco un solo potere
è quello del pensiero,
non ha immagine e non ha colore,
diverso dal contrapporsi,
diverso dal porre condizioni,
diverso dall’apparire,
non crea perdenti e vincenti
semplicemente diversi,
semplicemente umani
semplicemente veri
Roby

– 31/05/2017

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Alex Zarantonello

POESIA: SPLEEN

Mentre lunghi funerali,
allo spirto van sfilando,
grevi vuoti sepolcrali,
entro l’anima van schiacciando,

cieli di nubi listate a lutto,
come ombre sono immesse,
entro ‘l cranio a far debutto,
in meste anime dimesse,

della landa desolata,
ove alberga la magione,
nella volontà isolata,
il mutismo è prigione,

entro l’anima ‘l tormento,
pianta ‘l suo vessillo nero,
egemonia d’un turbamento,
ove rimango prigioniero. – 31/05/2017

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Barbara Gigante

POESIA: A mio fratello

Non lo stesso utero
– non fu la madre il laccio –
né lo stomaco sazio
di ogni Natale.
Non fu il vento del tempo
che naufragò per la stessa deriva,
non fu neanche il ritrovarsi interi
ognuno sulla propria riva.
Non la diversa tela
intrecciata dallo stesso ragno,
non fu il sangue né la carne,
l’annegare lontani
nello stesso stagno.
Non fu un regalo di più,
una carezza in meno
non fu mai lo stesso treno
a portarci in quel dove
che a ognuno gli spetta.
Non fu la fretta d’esser al mondo,
non è perché sei il mio secondo
o una qualche versione
di me al maschile.
Fu piuttosto lo stesso imbrunire.
La stessa salita
lo stesso affanno
la stessa causa di un diverso danno.
Non la stessa cella,
ma la medesima prigione,
l’anima stanca dello stesso amore.
Non fu la tregua per la contesa
del ripido trono,
fu il tenersi la mano
lungo la strada scoscesa
verso lo stesso identico perdono.
– 31/05/2017

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GIPPO COMINI

POESIA: RACCONTAMI, DAI…

Raccontami dai,
raccontami di Te…
di tutti questi anni
ansioso ad aspettarli
e subito migrati
nella memoria obliata
che pare, divertendosi,
danzar tra i tuoi pensieri.

Raccontami di Te…
di quando andavi a scuola,
della maestra-mamma,
del primo tuo amichetto,
della tua prima bici
che tolte le rotelle,
volasti a faccia in giù
e mamma lì a curarti.

Raccontami di Te…
che ti eri innamorato
da non capir più niente,
del primo bacio dato,
di ciò che ti è restato…
e quanto ti eri illuso
per quell’amor trovato,
per quell’amor perduto.

Raccontami di Te…
impavido e incosciente,
tenevi tra le dita
il tuo destino incerto,
insieme a quattro amici
non c’erano confini
e il giorno che nasceva
di libertà, pasceva.

Raccontami di Te…
del cosa sei sicuro,
di quello che hai paura,
del bene che hai voluto,
del male ricevuto,
della tua mano tesa
non sempre ricambiata
a volte, anzi, offesa.

Raccontami di Te…
dei sogni nel cassetto,
di quelli ormai svaniti
eppure ancor pensati,
dei lutti che hai vissuto,
dei Tuoi che pur lassù
li senti ancora intorno
e tu a parlar con loro.

Raccontami di Te…
tristezze ed emozioni,
dell’ultima tua volta
che hai masticato amaro,
le lacrime di gioia
e quelle trattenute
per dimostrarti forte
perché così fa un uomo.

Raccontami di Te…
tu Uomo, il tuo lavoro,
la voglia di carriera,
i soldi, il conto in banca,
la casa, una famiglia,
accorgerti che forse
volevi fare altro ma…
il tempo è ormai scaduto.

Raccontami di Te…
del canto che hai nel cuore,
dei libri in cui sei entrato,
del cane a cui hai voluto
un bene come a un figlio
e ai figli che ora grandi
ti cercano di meno
lasciandoti un po’ solo.

Raccontami di Te…
di cosa provi adesso
di fronte all’ingiustizia,
miseria e povertà,
di quelle morti in mare,
di chi potente in terra
invece che la pace,
fa soldi con la guerra.

Raccontami di Te…
di come sarai vecchio,
del cosa lascerai
a chi hai amato tanto,
di quando il tuo “Principio”
vestendosi di “Nero”,
schiudendo all’infinito,
ti aprirà all’immenso.

Raccontami dai… ancora,
e mentre tu mi parli,
ti ascolto e mi commuovo
e mi racconto anch’io:
riavvolgere il cammino
che hai fin qui percorso
riannoda in un istante
la “Genesi” e il “Qui… Ora!”

Raccontami dai,
raccontami di Te…
– 31/05/2017

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adamo imma

POESIA: Quanti abbracci e quanti distacchi, indescrivibili…..
Pensavo che questo fosse l’ultimo abbraccio, quello duraturo, invece è stato l’ultimo distacco, spero, quello definitivo. – 31/05/2017

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Delia Serra

POESIA: Volare…come una foglia leggera
illuminata dal sole e
trasportata dal vento!
I colori illuminano
la tua anima e la
riscaldano dal freddo
che è entrato ma che
ha lo stesso potere di uscire
e ridere di te… – 31/05/2017

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Ramona Ciumau

POESIA: Mi perdo in riflessi di luce artificiale su tende sintetiche trasparenti che coprono i vetri
Su cui ramificature di nero dipingono vene alberate
In lacrime dissolti gli occhi si confondono in quella luce
Mentre nella mente offuscata immagini di tatto lucente si diffondono come tulbure acqua biancastra
Sotto un cielo bianco fumante di grigie ombre

Le tue braccia a me tese allontanano il mondo
E un vortice di eterno movimento confonde i sensi e tocca i nervi tesi in un jazz di morte
E tende fuori strada il veloce moto spaurito dei miei pensieri
E si rifugia da quell’ambiente familiare costernato da cornici di momenti
In un bagno riscaldato da gas di chissà quale provenienza

Il soffocamento mortale avanza nelle mie narici
Ma amanti dalle braccia aperte lasciati in stanze da letto
ricordano perché vale la pena vivere – 31/05/2017

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claudio benedetti

POESIA: L’amore antico.
Il Pastorello con la contadina a cuore a cuore
Soli nascosti dietro una cascina a far l’amore
Come era bello ai tempi dell’ottocento
L’amor che fu or non c’è più
L’amore antico
L’amore che faceva nonna mia
Era un amore semplice e pudica
Senza bugia tutta sincerit
Ma tu nel cuore non senti il tic tac della vita
Quel tic tac che ti da calore di gioia infinita che ci fa sogna
Ascolta bambolina capricciosa quanto mai
L’amore e un’altra cosa tutto quello che non sai
Se in cambio dei tuoi baci vuoi gioielli
Questo tesoro non è l’amor. – 31/05/2017

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