Marco Premoli

POESIA: EQUILIBRIO

Eterna si bilancia sulla riva
inconsistente. Fragile livore
s’intride bieco di speranza viva,
che non sia rosso scuro il suo sapore,
non altri anni si colmino d’attesa,
sperduto gregge senza suo pastore,
esercito votato a scialba resa.
Meglio storpiare vite che parole,
affaticarsi in sempiterna ascesa,
al fresco luccicar del nuovo sole
scardinato da nuvole esitanti,
avamposti che il mare ancor non vuole,
solcate da impudichi dei volanti
alla ricerca di ospitali steppe.
Io bramo, solo, i raffinati incanti,
quei che nessuno mai donarmi seppe,
oppur non riconobbi, cieco e sordo,
nelle vetrine ridondanti e zeppe
del sordido mercato del ricordo.
Così sto nell’eterna indecisione,
affanno insano o nichilismo ingordo?
L’insipido dilemma ancor s’impone.
Nella dolce stagione mi arrovella,
nell’algido rigore m’indispone,
morbida notte senza alcuna stella,
giorno silente di respiri persi,
e non lo scioglierà mortal favella,
non echi nelle ostili brume immersi.
Sollievo ammonitore mi soccorre,
travalica l’ottusità dei versi;
da rapida visione sa comporre
quello che inseguo freneticamente,
e mi rovescia dall’eburnea torre,
padrone alfin di cuore, membra e mente.
– 30/05/2017

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Andrea Faedda

POESIA: A MONICA
Assorto rimango dinnanzi all’imbrunire
e dello spazio aereo che sovrasta,
tu non sei rondine di passaggio
ma prima stella fissa a comparire.
– 30/05/2017

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aldo volpini

POESIA: Balla Bella

No, … non sei,
Bella.
Ho detto una stronzata;
sì, quella.
Dal divano ti sei alzata.
Spalla.
Bella
a piedi scalzi …
Nulla.
Voli, ti alzi.
Sei una libellula.
Falla.
Sì, la piroetta.
Scalda.
Mi scaldi in fretta.
Ancora ancora:
balla, ferma, aspetta.
Quella.
Sì! Perfetta.
Bella.
Sei schietta,
no, non sei Bella.
Balla.
Scivola la bretella
via dalla spalla.
Bella.
Sei proprio una farfalla.
Snella.
La lingua stuzzichi e la favella.
Brilla.
Lo sguardo tuo, Bella.
Il sudore scende e brilla.
Accende la musica una Stella.
E balla Bella, balla!
Mio Dio! Quanto sei Bella!
– 30/05/2017

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strato Marino

POESIA: Casa
Casa è famiglia, sicurezza
qualche volta amarezza
Casa è il rifugio di uno scoiattolo durante un temporale
È un luogo che ti alza il morale
Casa è vita
semplicemente infinita. – 30/05/2017

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Evelin Tosi

POESIA: “0rgoglio” se ti senti vero in questo momento lasciati andare,non confonderti dal piacere dell’orgoglio, comincia a giocare con lui , non combattere,soltanto giocando con lui,puoi sconfiggerlo ; ma sentirsi vero e’ difficile , quindi apprezza il vero istinto… ” fallo diventare il tuo vero guerriero ” – 30/05/2017

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Valentina Guglielmi

POESIA:
Accarezzo i tuoi capelli morbidi,
sparsi sul cuscino.
Osservo i tuoi lineamenti familiari
mentre giaci, abbandonata, sul letto.

Ammiro il contrasto delle tue ciglia scure
sul pallore del volto.
Bacio le tue labbra livide
e sfioro, con mano incerta,
la tua pelle gelida.

Riposano le tue membra
sul lenzuolo immacolato.
Non ti ho neppure detto quanto ti amavo,
prima di questo lungo ed eterno sonno. – 30/05/2017

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Domenico Oriolo

POESIA: Vecchio cartone.

Sopra l’asfalto adagia un cartone,
forse giaciglio di un vecchio barbone,
tetto di stelle, coperta di luna,
destino è di chi non ha avuto fortuna.
Umido e sporco intralcia il passaggio
nessuno ha il coraggio porta contagio,
gatto randagio,veloce passaggio.
Vecchio cartone da dove vieni?
E alla vita di chi appartieni?
Solo sarà il tuo padrone
forse una volta ricco signore.
Del suo riposo avrai cura
fin quando alba arriverà senza paura.
Vecchio cartone abbandonato
un giorno racconterai
quante anime sole hai ospitato.
– 30/05/2017

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Sonia Colopi

POESIA: ROSA E BOCCIO
Racchiude in sè, la donna
mondo in infinito.
Si aprono oblò di luce,
perchè freno non ha il pensiero,
nè ostacoli il suo far nel credo.
Si ode il suo canto su tasti
in suon di fisarmonica
e il dire in parole senza suono.
E’ ricca di fecondi saperi,
sa dar commiato amaro
e frenar sul ciglio il pianto.
Porge pensieri d’amore
senza contare misura
e con l’aperto sorriso
tinge d’azzurro il suo cielo. – 30/05/2017

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Piero Ferraris

POESIA: Le Scarpe per salire

E quando avrò le scarpe,
inizierò a camminare,
strade e sentieri,
piazze e lande desolate,
varcherò misere porte,
archi di trionfo,
e passerò oltre:
ponti, fiumi, ghiacci,
cascate, torrenti,
le onde adulte
che solcano gli oceani,
deserti assetati,
città opulente,
e monti e valli.

E occhi, occhi, occhi,
mani, forti, magre,
obese, striscianti,
tristi, esitanti,
pie ed arroganti,
violente e tremanti,
cattive ed imploranti.

Sublime sarÃ
il suono delle suole
sulle pietre,
dei tacchi sugli asfalti,
sulle terre e sui fanghi.

Le mie scarpe
vedranno il sole,
vedranno la pioggia
e le nuvole dense,
arrossate,
dell’oriente.
E le stelle,
la luna,
il vento sottile,
la bufera tremenda,
l’uragano
del vasto Disegno,
e i silenzi.

E quando avrò le scarpe
troverò una donna,
uno spirito di luce
che mi segua,
nutrendosi del miele
di cui sono capace.
In viaggio, lei ed io,
per sempre avanti,
noi, naviganti,
sulle ali
delle mie scarpe!

Quando poi
le scarpe,
saranno consumate,
con le punte aperte
come bocche sorridenti,
inizieremo a salire,
lievi,
o aggravati dal peso
di mille visioni,
non c’è dato sapere,
ma non ci fermeremo.

E troveremo
l’ultima
immensa
scala,
tremando
saliremo ancora,
no,
non ci fermeremo,
busseremo
alla terribile porta.

E Pietro aprirà,
vedrà le scarpe,
bucate
di fatica,
di errare,
ma non d’orgoglio,
e forse,
non ci caccerà. – 30/05/2017

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Mariarosaria Amalia Sgambelluri

POESIA: In questo mondo che freneticamente va,
nessuno ascolta più il nobile sentimento.
Solo pochi ricordan che il Sole
e l’altre stelle
si movono con esso.
Per tutti è più semplice chiedere il
semplice, perchè troppo laborioso è
l’arduo ma
vero amor.
Però insegniamo il difficile
e diventiamo padroni d’inganno.
Hanno imparato a chiamarlo
passione, senza saper che anche in amor
passione esiste.
Così ogni cosa, tristemente,
va da sè come
l’aria che respiriamo. – 30/05/2017

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