POESIA: Verrà il giorno
in cui tutto si terrÃ
tutti gli eventi
ciclopici e minuti,
gli accidenti,
gli inciampi,
la rabbia e il ristoro,
le cose volute,
perdute
e quelle trovate
i treni e le occasioni ,
persi per un soffio
e quelli presi al volo con un balzo,
le parole che non dissi
e quelle di troppo
che più tardi,
troppo tardi
volentieri ti avrei risparmiato;
e quanti i chilometri corsi
e le notti insonni,
sulle foglie secche
e poi marce dell’inverno
o il fiore di quell’ estate
che presto s’estinse
ma mai per sempre.
Tutto si terrà , tutto lo terrÃ
la mia mano
quando su questa commedia
scenderà il sipario,
e saranno uno
gli aspersi sensi
che intuii talvolta
senza mai comprenderli appieno.
Ma me lo perdonerò,
me lo perdoneranno
le stelle che avrò di fronte,
l’ultima cosa
che i miei occhi abbracceranno,
di questa esistenza.
Poi me ne andrò,
forse per ritornare,
o forse tornerò chissà dove
per andare chissà dove
o per restare:
per ritornare dicevo, sotto altre spoglie,
forse di gatto
(come lo vorrei!)
o forse in pozza di fango;
ma tutto avrà senso allora
e sarà comunque parimenti degno.
La luce squarcerà il velo
che separa le cose
cieche ai nostri occhi,
alle altre e a se stesse
e su tutto finalmente
lacrimeranno parole
di quel senso compiuto che non seppi,
essere nascosto
anche dentro di me:
ma tardi verranno per te
che mi starai di fronte
col volto triste
e saranno mute
per te che rimani
come del vuoto
invano all’ ascolto. – 29/06/2017
marco mannucci
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