POESIA: ONDE ARTIFICIALI
Forte
come l’eco delle foglie che cadono
La mia volontà si adagia
sulla cresta di onde
Che conoscono la maestosità dell’atlantico.
Guardo lontano
Dove una barca consumata ondeggia
E un pescatore,
Con mani intrise di passato,
Solleva reti solide
Piene di pesci funzionali
a un destino già segnato
Un pensiero acre disturba il mio
Rimirare:
Forse
non ho mai vissuto,
Forse non vivrò mai,
La semplice
Ma assurdamente viva
vita di quell’ uomo
Che conosce i segreti del mare
Che ha avuto il privilegio di ascoltare
lo stornare degli uccelli migratori
Quando la sua barca attraversava
abissi in tempesta
E poi il piano luccicare
dell’acqua ferma
sotto il più caldo sole.
E io
Io
che fluttuo in una bolla artificiale
Mi distendo tra onde radio
Che scandiscono un mare medio
Sempre troppo tiepido. – 04/09/2017