POESIA: titolo:La morte del filgio
Soli,
tu ed io
nell’immensità dell’Universo
così nitido e trasparente
com’è l’ingenuità di un bambino.
Il tuo bianco e giovane corpo
aggrappato al mio
ed il tuo viso brillava,
increspato dai riflessi del sole.
Improvvisamente,
diventasti pesante
come una pietra morta
a rallentatore iniziasti a roteare,
allontanandoti da me
sempre più veloce,
sempre più piccolo,
in lontananza
come una meteora.
Io ti guardai impotente diventare irraggiungibile
rimasi lì, sola, con le vesti di pietra.
Ora altre cose parleranno con la tua voce,
altre stelle illumineranno le vie con il tuo calore.
– 07/09/2017
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