Mari Michela



POESIA: Non sai quante volte mi sono stesa su questa coperta.
In orizzontale con lo sguardo
rivolto alla parete bianca.

Non sai quante volte ho scelto di morire per poi scegliere di vivere.

Sono stanca di tutto di tutti.

Sono l’ombra riflessa sulla strada che cammina lungo le strisce della carreggiata. Questo corpo è un involucro che non contiene più nulla. Lo stesso lavoro, le stesse cose, gli stessi abiti, lo stesso locale, il solito vino, la solita gente, tutto e niente. Come sempre.

Il cuore batte ritmo pazzo
lo stomaco vomita fame
mentre ad ogni passo
questi stupidi piedi piantano radici.

Sono sola.

Vorrei sparire
Insoddisfatta e sfatta
Non ho più fame
Non ho più speranze
No ho più sogni
Non ho bisogno di niente
di nessuno

Cosa resta?
Cenere rossa ricordi e parole

Il tuo profumo
I tuoi occhi
Il tuo sorriso
La tua pelle
La tua bocca
La tua mano destra

Cosa resta?
Due corpi attaccati
Denti che mordono carne
Dita che graffiano pelle
Baci
Bocca la tua bocca la tua
Baciami

Cosa resta?

Dove sei?
Perché mi hai abbandonata?
Chi ero prima di incontrarti?
Cosa sono ora senza di te?
Torna
Ti prego torna
Prendimi
Portami via per sempre.
Nascondimi nell#039;angolo più estremo della tua fantasia e prendimi quando vuoi.
Fammi viva con te.

Silenzio

Silenzio

Un lunghissimo silenzio

Sospesa fra ciò che sono e la realtà

Questo cuore fa male
Batte per strada
Batte sempre
Batte sempre più forte
Questo cuore fa male

Verticale di carne rivolta al cielo

Verticale di pelle rivolta alla vita

Verticale d’ossa parallela alla terra

NON VOGLIO MORIRE

Silenzio.

Cosa resta?
Silenzio

SILENZIO! Sotto vuoto
in agrodolce.
Silenzio.

È proprio vero
NATA NELL’ERA SBAGLIATA
un’inguaribile romantica
una Donna molto sola
una “Scarlet Kane”.

Non ho una relazione stabile da più di 2 anni.
Dico che non cerco nessuna storia, in realtà non posso avere quel che voglio e allora, preferisco di gran lunga rimanere sola.
Croste d’amore su queste labbra
insensibili ad ogni sapore
si leccano via con morsi e saliva

si leccano via.

A volte le parole disegnano quel che si pensa.

Immobile una voragine
dentro il petto
sento il cuore lacerarsi
l’aria taglia il sorriso Immobile

Cosa resta?
profumo di rose e legno buca questo involucro.

Cosa resta? | sorgente: http://m.facebook.com – 18/12/2017

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