POESIA: Morgàn – da “Der Innere Verfolger”
(E. Belculfinè, 25 12 17, ore 20:47)
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Una spina da proteggere
“Il nuovo o il desiderio, scienza della dittatura dei fiori””
Così chiamerai il tuo opuscolo di 143 pagine pseudo antologico
Firmato con il nome di altri sali disciolti
In altro sangue. Trattiene una tassa ciò che posseggo simile al plateau di
quel colle che non ho salito.
Sodio, cloro-iridi, olanzapina spalancata, _________fumo-acqua.
Tristi nubi spellano le ossa della miseria,
lì, m’hanno detto coloro che saliranno – chiave di
volta o di violino…
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Quanto lontano posso scappare verso il colle delle nuvole meste?
Il mio compito è d’essere invisibile, ma i morti hanno le mie uguali abitudini
Che il nitore dell’uso fa diafani alabastri di profumi
On ne m’appella pas petit ravageur. Je n’étais pas un roi enfant joyeux,
mon ami.
2
Ben
rilegato, indice prefazione foto <>
Grafica di copertina / dietro la quinta Valerie mastica
una radice di robbia, il cui linguaggio è il legno che riarde
nella armatura di ghisa quasi ancora nuova che non ho ancora udito.
Piacere di conoscerla, madame. Il ne pleut pas sur mes mains.
Verso il vento conservazione della luce
specula, gemini crepe sul fondo dell’ampia luna lacustre.
Non dimenticare mai le mani congiunte nell’essere
tutti Dicembre.
3
Morte per acqua, morte per terra, per fuoco, morte per aria,
Physis / zimbello / nuance. Nel foro fra i gessi dei centauri giocano
ai dadi gli occhi delle gazze. Il faro aperto, fra i gelsi guidano i mari
la propria rotta. Je répète | sorgente: https://www.facebook.com/ – 26/12/2017