paladino rocco



POESIA: Figlio di un figlio della benemerita italiana.
Mio nonno! De Sica in “pane amore e nostalgia”.
Unico UOMO ad avere i gradi!
Gli altri “Generali senza aver fatto neanche la naia ne tantomeno stati in gattabuia”.
Generali senza stellette, solo due nomi appuntati sul petto.
Ma se non ricordo male!
I generali hanno la turca prima e le stallette poi.
Loro dovrebbero cacare alla turca.
Divevano che ero la pecora nera del gregge.
Ma io sono la primula rossa!
Il gregge nero è il loro.
Io se proprio sono in tiro;
mi sento figlio di mio nonno.
“mar.llo Rocco Paladino”.
Generali in un cielo senza stelle.
Solo due nomi, per soffocare il buio, per nascondere e nascondersi da un passato che urla.
Come il bambino vecchio, che scendendo i gradini della cantina del tempo sente i passi pesanti degli stivaloni del maresciallo Paladino.
Non riesco a dire nulla, le parole iniziano e finiscono nei polmoni, ma sono polmoni fumati.
Ma sotto la cenere la brace brucia, basta solo un alito,
di quel vecchio bambino.
Che sognava e sogna di fare l’arrotino per un soldino di sorriso.
Gentilezza concessa per un oncia di eternità.
Ma il maresciallo ha la chiave di questo sogno bambino.
Mi faccio coraggio!
Respiro a pieni polmoni, anche la polvere è utile adesso!
“Maresciallo mi presta la chiave?”
Mi dice che non è il momento!
Mio “Padre” me lo diceva sempre “Rocco non è il momento!”
Per i figli di p**** come me non è mai il momento.
Ora so  perché!
Ma sono troppo mediocri ed assuefatti nei loro giochetti”risiko da sciuscià;”
Il sogno sta per finire lo sento.
Il maresciallo salta sulla sua bici mi tende la mano.
Ha un piccolo tizzone l’ha preso dalla cenere del sogno.
Gli alito sopra lui si calza il cappello e da fuoco alla fiamma.
Lo vedo chiaramente!
pedala su una strada sterrata di un vecchio paese presepe di montagna.
Il sole gli rende omaggio.
icaro che brucia la fiamma!
Ora sono sveglio e lui è qui.
Al mio fianco.
Sà che solo lui può aiutarmi.
Mi sorride mi dà la sua fiducia per credere in me.
Poi mi asciuga la lacrime che non ho, con una carezza infinita.
Semplicemente “la carezza dei nonni”.
Un grande maestro mi disse che bisogna far proprio “Il mito di Sisifo”.
I sogni vogliono essere corteggiati con rabbia e tenerezza.
I miracoli vanno perseguitati con perseveranza e dedizione.
Ora mi fermo,mi siedo sul primo gradino della cantina, prendo una sigaretta dal pacchetto.
Scelgo una bionda.
L’ultima.
La migliore!
Guardo il tempo perso.
Vivo il tempo ritrovato.

7951 il mio biglietto sulla ruota panoramica del futuro.
A presto mio sottufficiale del tempo. | sorgente: https://www.google.com/ – 26/12/2017

Please follow and like us:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.