POESIA: La notte come la morte, non mi deve toccare. È solo un altro capitolo d’espiazione di peccati carnali. Un tavolo avvolto di raso, una candela di fuoco, il gelo dei suoi gesti verso il mio imbarazzo. Ricoperta di abiti ma spoglia di parole bevendo veleno dentro la rete, attesi la mattanza. Quando giunse il momento, tremante seguii il rumore molle di mocassini lucidi. La scelta d’errore.. ma all’improvviso un ripensamento. Fermandomi vi voltai e vidi la candela ormai spenta. Rassegnata mi feci afferrare. Il mio cosmo urlò in eterno. | sorgente: http://instagram.com/ – 02/01/2018
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