POESIA: EUTANASIA
Olimpia,
tu che risiedi alla destra del mio sole,
in quel fragile respiro che dà vita agli angeli.
I tasti di quel pianoforte
generano pulsazioni interne,
tuoni e farfalle,
mentre l’oscura seta
che avvolge la tua carnagione chiara
perde le sue tenebrose impronte
tra quei petali di rose rosse.
Gemiti carenti di perdono
rendono una parte di te un pezzo di me,
ma ora splendi e illumina la mia strada:
potrei perdermi.
Il cielo mi sussurra dolcemente di salvarti,
quindi corri,
ti stanno raggiungendo,
non voltarti.
Piccola mia soldatessa,
la tua immagine è riflessa nei ruscelli da cui sfuggi,
le pietre ti rendono onore,
aprendoti un percorso di pace
che splende in mezzo al mare
di bestie feroci e uomini.
Fingiti tempesta e non sarai salvata.
Quindi bambina, tagliati le braccia,
fuma,
smettila di maledirti e piangi
fino a non provare più niente,
e questi non saranno mai più lividi.
Chiuse gli occhi, li riaprì che era primavera.
| sorgente: https://www.google.it/ – 04/01/2018