POESIA: Questo eterno mio farti mia
quest’allagata irrisolta
tensione all’incastro
forse la risposta non è
agli occhi tuoi, socchiusi lì
a pensarsi vivi nella pace
disastrata che segue il boato
ed il crollo.
Eppure pregavi il tepore
mio, mentre l’anima sbiadivi
lasciando integro il peccato
lasciandolo originale
perché la macchia indisturbata divorasse
la rifrazione e il suo sfumarsi.
Ed era la guerra di gelo e fiamma
ed era l’eterna impalpabilità della carne
a squarciare morbida l’asfissia
del coagulo di notte che così
nostro cedeva al primo amarti.
Docile in ascolto sempre
la fuliggine tua ho smembrato
in macerie di brezza
mentre ogni fiore tossiva
inesausto il godimento
di morire reciso.
Struccata dorme ora
nuda quest’assenza
cullata dai miei lividi
che sarai e sei. | sorgente: http://www.google.it/ – 08/01/2018