fabris domenico



POESIA:

AMMIRANDO PARTENOPE

E il mar dal vento sollevato prendendo il grigio al cielo
presta il color che assente privo di luce rende,
e ligneo traballa il guscio che nel fasciame grida
quel timorar di Dio ch’al pescator l’assale…..
Perso il timone che l’onda infrange scardinando
e colla rete arresa a quel ruggente sale,
restando ostaggio inerme della natura ostile
scorge coll’occhi rossi che prossima è la fine….
E nel fragor dell’acqua raccoglie il suono
del dolce verso angelico che l’ irreal creatura
figlia del mar sta languida sepolta nel Maniero
che l’insula Megaride ricopre per l’intero……
Fissa la vista al mar riflesso dentro l’occhi
cosparge d’aura magica quella mortal finestra
rendendo il pescator già schiavo del suo sguardo!…
E il vento eleva in aria quei versi che il cor dell’uomo
rivolge alla Sirena che al nome di Partenope s’adatta…
ma come al pescator anch’essa travaglia
d’ingiusta vita e pene dell’amore tanto che il cor
nasconde in quel castello, tra le segrete stanze,
negando accesso, non concedendo istanze…….
Profusa ormai speranza di salvezza
mai toccherà quell’uomo le sacre sponde amate
assorda il tuono di tutto quel silenzio
e nel pensar di ritornar senza pescato,
che ormai le reti hanno raggiunto il fondo,
aumenta ancor piu’ forte il male
patir l’assenza di un gesto di conforto,
di un caldo abbraccio e baci di passione
per cui piegato si lascia sballottare
lasciando vincere quel tempestoso mare………. | sorgente: http://www.poetipoesia.com/ – 10/01/2018

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