POESIA: ALZHEIMER
Brutta è la malattia che l#039;individuo si porta via
La mente ha qualche ricordo
Poi sempre meno,
Il cervello pian piano si atrofizza
E nulla più zampilla.
Gli sprazzi di lucidità ci sono
e ti accorgi dell’abbandono,
gli occhi cambiano espressione
vogliono dire parecchie cose
ma l’Alzheimer ti inibisce,
non ti fa spiegare, non ti fa parlare,
non ti fa neppure pregare Dio,
al quale vorresti chiedere…. “perché perché proprio io? “…
I neuroni atrofizzati del cervello, hanno inviato tutto al cuore
che ancora è bello, ma senza possibilità di ardore
di esprimere, di evocare, di donare, di chiamare, di amare….
Tutto chiuso lì, in balìa della vita che ti ha tradita.
Non conosci più le persone care, che a volte tratti male,
Non ricordi amore, affetto tutto è maledetto.
Ritorni bambino, chiedi di mamma, la chiami, ami giocare, correre
ma improvvisamente ti adombri e vorresti andare
….ANDARE DOVE !!!???….. Chi lo sa.
Forse dalla mamma, alla casa dove sei nato, da un tuo caro, vaghi e ti incammini
senza fermati fino a stremati.
Non conosci la strada, la contrada, la città, il paese, nulla
ma il momento di lucidità, anche per poco arriva e ti senti solo, abbandonato dal Creato
e chissà da quale angoscia vieni preso ed a un filo resti appeso.
Non riesci più ad articolare neppure una piccola frase
ti mancan le parole e ti arrabbi tanto,
alcune volte fino al pianto e ti chiedi…” sono diventato scemo?…
A volte gli occhi parlano e sorridono, a volte chiedono aiuto
e in quell’istante sei perso nell’universo.
Di nuovo gli occhi cambiano, si inarcano
pieni di sofferenza, malinconia e commozione; ti sbigottisci
non sai che fare, resti solo con te stesso e dici
…perché questo ALZHEIMER tradisce crudelmente senza lasciarti più la mente??…
Puoi solo accendere candele e il Signore pregare che si soffermi a guardare
perché nulla si può fare.
Roberta Crippa. 24.01.2018
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