Zucchetti Federico

POESIA: MORIRE

l’ultima parola sarÃ
quella di tuo padre
l’ultimo sorriso
quello di un amico,
l’ultima cura
quella di tua madre

ma l’ultimo colore,
l’ultimo odore,
l’ultimo tocco,
l’ultimo canto,
saranno tuoi
per un attimo soltanto – 22/01/2018

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Strocchi Silvia

POESIA: RICORDI ESTIVI
In spiaggia, in pineta, piccoli passi, alta frequenza, al mattino presto o tardi, lo stridío dei gabbiani, i colori dei pedaló a riva. I raccoglitori di conchiglie e il ritmo dei passi di chi correva.
Arrivava il suono delle onde, si sentivano le voci dei bagnanti ed io assaporavo l’assoluta libertà di correre…
Le impronte sulla sabbia, gli schizzi dei bambini.
I pensieri dentro i passi della corsa scorrevano lisci e andavano verso l’orizzonte a pelo d’acqua.
Estate bella, semplice e piena soddisfazione, non nei numeri del tempo o della velocità, ma nei colori di quel mare, nei battiti del mio respiro, nel ritmo della vita. Nella corsa. RICORDI ESTIVI
In spiaggia, in pineta, piccoli passi, alta frequenza, al mattino presto o tardi, lo stridío dei gabbiani, i colori dei pedaló a riva. I raccoglitori di conchiglie e il ritmo dei passi di chi correva.
Arrivava il suono delle onde, si sentivano le voci dei bagnanti ed io assaporavo l’assoluta libertà di correre…
Le impronte sulla sabbia, gli schizzi dei bambini.
I pensieri dentro i passi della corsa scorrevano lisci e andavano verso l’orizzonte a pelo d’acqua.
Estate bella, semplice e piena soddisfazione, non nei numeri del tempo o della velocità, ma nei colori di quel mare, nei battiti del mio respiro, nel ritmo della vita. Nella corsa. RICORDI ESTIVI
In spiaggia, in pineta, piccoli passi, alta frequenza, al mattino presto o tardi, lo stridío dei gabbiani, i colori dei pedaló a riva. I raccoglitori di conchiglie e il ritmo dei passi di chi correva.
Arrivava il suono delle onde, si sentivano le voci dei bagnanti ed io assaporavo l#039;assoluta libertà di correre…
Le impronte sulla sabbia, gli schizzi dei bambini.
I pensieri dentro i passi della corsa scorrevano lisci e andavano verso l’orizzonte a pelo d’acqua.
Estate bella, semplice e piena soddisfazione, non nei numeri del tempo o della velocità, ma nei colori di quel mare, nei battiti del mio respiro, nel ritmo della vita. Nella corsa. RICORDI ESTIVI
In spiaggia, in pineta, piccoli passi, alta frequenza, al mattino presto o tardi, lo stridío dei gabbiani, i colori dei pedaló a riva. I raccoglitori di conchiglie e il ritmo dei passi di chi correva.
Arrivava il suono delle onde, si sentivano le voci dei bagnanti ed io assaporavo l’assoluta libertà di correre…
Le impronte sulla sabbia, gli schizzi dei bambini.
I pensieri dentro i passi della corsa scorrevano lisci e andavano verso l’orizzonte a pelo d’acqua.
Estate bella, semplice e piena soddisfazione, non nei numeri del tempo o della velocità, ma nei colori di quel mare, nei battiti del mio respiro, nel ritmo della vita. Nella corsa. RICORDI ESTIVI
In spiaggia, in pineta, piccoli passi, alta frequenza, al mattino presto o tardi, lo stridío dei gabbiani, i colori dei pedaló a riva. I raccoglitori di conchiglie e il ritmo dei passi di chi correva.
Arrivava il suono delle onde, si sentivano le voci dei bagnanti ed io assaporavo l’assoluta libertà di correre…
Le impronte sulla sabbia, gli schizzi dei bambini.
I pensieri dentro i passi della corsa scorrevano lisci e andavano verso l#039;orizzonte a pelo d’acqua.
Estate bella, semplice e piena soddisfazione, non nei numeri del tempo o della velocità, ma nei colori di quel mare, nei battiti del mio respiro, nel ritmo della vita. Nella corsa. RICORDI ESTIVI
In spiaggia, in pineta, piccoli passi, alta frequenza, al mattino presto o tardi, lo stridío dei gabbiani, i colori dei pedaló a riva. I raccoglitori di conchiglie e il ritmo dei passi di chi correva.
Arrivava il suono delle onde, si sentivano le voci dei bagnanti ed io assaporavo l#039;assoluta libertà di correre…
Le impronte sulla sabbia, gli schizzi dei bambini.
I pensieri dentro i passi della corsa scorrevano lisci e andavano verso l’orizzonte a pelo d’acqua.
Estate bella, semplice e piena soddisfazione, non nei numeri del tempo o della velocità, ma nei colori di quel mare, nei battiti del mio respiro, nel ritmo della vita. Nella corsa. RICORDI ESTIVI
In spiaggia, in pineta, piccoli passi, alta frequenza, al mattino presto o tardi, lo stridío dei gabbiani, i colori dei pedaló a riva. I raccoglitori di conchiglie e il ritmo dei passi di chi correva.
Arrivava il suono delle onde, si sentivano le voci dei bagnanti ed io assaporavo l’assoluta libertà di correre…
Le impronte sulla sabbia, gli schizzi dei bambini.
I pensieri dentro i passi della corsa scorrevano lisci e andavano verso l#039;orizzonte a pelo d’acqua.
Estate bella, semplice e piena soddisfazione, non nei numeri del tempo o della velocità, ma nei colori di quel mare, nei battiti del mio respiro, nel ritmo della vita. Nella corsa. | sorgente: http://instagram.com/ – 22/01/2018

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Cailotto Beatrice

POESIA: Autoritratto

Sono il giallo, il bianco ed il violetto
dei fiori di campo d’estate, sbiaditi e asciutti;
e l’odore di braci verso sera, che nelle narici
inonda il borgo appena conosciuto,
o solo il mio quartiere di foglie morte.
Ed è vero, per pigrizia,
quando sembro un insignificante niente,
è per volontà d’essere edera
nel muro scrostato, di sole;
di trasformarmi in rosa
o di dissolvere in profumo
di caprifoglio o di magnolia.
Ma come un lago che si crede mare,
ondeggia con impegno e oscurità,
si appiattisce di bellezza e calma nell’istanza sconfinata del suo limite…
così questa mia carne forte è costretta ancora
a calpestare asfalto e silenzio.
Lo stesso silenzio d’infanzia, del giocattolo
abbandonato in cortile, del frutto del pianto
colto nel buio della stanza da letto
che forse passa solo grazie alle mie mani
quando stringono il tuo collo e le guance,
quando tagliano e graffiano e scavano per terra.
Percorrendo la strada allineata al passo della crisi dell’inverno, sono il ghiaccio della grondaia arrugginita. E se non analizzo,
se mi perdo di nostalgia davanti al capitello del mio egoismo,
se non ti guardo e sputo fumo,
quando mi riempio della luce che si riflette sulle maioliche dorate,
spero di fermare il tempo, livellare
e in un battito
contare nuovamente dallo zero all’uno mille volte, incurante di tutte le migliaia che mi pesano addosso.
Lo sforzo della bocca nel tuo piacere,
il pomeriggio itinerante resta vuoto,
più profondo della cima. In ogni città,
è nelle strisce di tramonto che entrano nei miei occhi dalle persiane abbassate,
nel cancello di vernice e nella compulsione giornaliera,
la mia casa.
| sorgente: http://www.poetipoesia.com/la-rivista/ – 22/01/2018

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chicco giuseppe

POESIA: AUTOPSIA DI UN POETA
Disteso sul gelido marmo giaceva il poeta
sulle sue labbra il ghigno beffardo
di chi con pungente ironia si compiace
d’aver raggiunto l’eterna pace.
Tutta la vita, intero percorso d’amore e poesia,
ora che al traguardo era giunto
toccava al patologo fare il punto.
L’addottorato macellaio di carne umana
nell’aprire il freddo corpo inerme
restava alquanto sconcertato,
non c’era malformazione alcuna,
erano implosi cervello e cuore
per abnorme quantità d’amore. | sorgente: https://www.facebook.com/ – 22/01/2018

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Perona Edoardo

POESIA: Culliamo nel nostro intimo segreto il desiderio di sparire, evaporando senza impacci, come le lumache quando il sole riprende il cielo al temporale. Dissolversi, alla maniera delle sigarette, in bianchi fluttui immateriali – estirparsi da questo mondo senza doversene aspettare un altro per conforto.
Miopi ad ogni fortuna, impugniamo candele consunte per frugare tra gli anfratti più bui alla ricerca di pugnali storti da ficcarci in mezzo al petto. – 22/01/2018

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Pulsoni Beatrice

POESIA: POLVERE
Cammino sulla linea che attraversa l#039;orizzonte In bilico dove lacrima il tempo che s’è perso Da una parte il respiro della veritÃ
Dall’altra l’apnea d’ogni sogno
Da una parte il colore di chi sa
E dall’altra il grigiore d’ogni angelico bisogno Un passo alla volta per trovare l’equilibrio Mentre un richiamo invita ad avanzare
Da una parte l’immobile presente muto Dall’altra il graffio di passione funesta
Da una parte lo sguardo che osserva cupo
E dall’altra quel sapore al veleno che resta
E’  lì, che in un vortice, prende vita la polvere Sulla linea di confine tra futuro e presente Dove non è ciò che sarÃ
Dove sarà quel che non è ora
Dove non è ciò che è stato
Ma diverrà quel che non so ancora | sorgente: http://instagram.com/ – 22/01/2018

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Cacciatore Antonella

POESIA: QUASI PRIMAVERA
Un giorno scriverò di te ed allo stesso tempo scriverò per te in un passato che giace sepolto nella mia memoria.
Scriverò quando il cuore non farà più cosi tanto rumore,
quando la tua assenza peserà un solo grammo in meno della sofferenza.
Un giorno scriverò per te, per raccontarti quello che non sai, i miei casini, le lotte di forza e le battaglie del pensiero, tutto mescolato con i miei tanti guai.
Lo farò un giorno d’ inverno quando solo chiudendo gli occhi il tuo ricordo non farà più scendere una sola lacrima, mi riscalderà dal vuoto e sarà quasi primavera.
Scriverò di te papà, come il mio eroe, come chi cerco ovunque e non trovo mai
Poi leggerai tutto anche tu, ogni volta che vorrai, su una nuvola che è il foglio bianco dove anche il cielo scrive e scriverà sempre per te
| sorgente: http://www.poetipoesia.com/ – 22/01/2018

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Xhindoli Lindita Lindita

POESIA: Perché ti amo Perché ti amo da sola Perché ti seguo da sola Perché ti accarezzo da sola Perché ti bacio da sola Perché ti abbraccio forte da sola Perché ti perdo da sola E poi ti segue da sola Poi ti bacio da sola Po ti abbraccio forte forte forte sola Poi ti perdo sola ,oh ti seguo sola Perché ti amo sola Perché respiro sola Perché vivo sola Perché ti amo così di nascosto …sola | sorgente: http://m.facebook.com – 22/01/2018

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Pepe Luca

POESIA: La mia sorellina
E come una stellina
Fa la cattiva
E si crede una diva
E un pezzo di luce
Che mi da ispirazione
E importante
E anche intelligente
E favolosa
E avvolte odiosa
Ma la vorrò sempre bene | sorgente: http://www.google.it/ – 22/01/2018

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Spera Maria Rita

POESIA: Speranza

Contrasto per
aver perso
la speranza.
Grido di dolore
dalla sua bocca.
Anche il suo cuore
gridava e piangeva.
Tutto era contro
il suo essere,
ma lei non ci stava,
lei si ribellava.
Vero era che,
era nata testarda,
ma non era beffarda.
Non si sarebbe
mai beffata
di una altrui disgrazia.
Chiamò a se
tutta la forza
del suo disappunto,
chiese aiuto
alla speranza,
che ci fosse qualcosa,
che ci fosse qualcuno,
che credesse che
lei aveva solo augurato,
che la speranza
fosse la padrona
dell’altrui dramma…
| sorgente: https://www.facebook.com/ – 22/01/2018

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