POESIA: NERA IRONIA
Ora. . . Che io sia morta pare un dato di fatto.
Fammi controllare:
I fiori. . . Ci sono.
Le persone che piangono ( alcune si vede che sghignazzano). . .ci sono.
La bara che mi racchiude. . . Pure.
Lofficiante con “la gonna” e il cellulare in vibrazione. . . Presente.
Manco solo io.
Io?
Ma io non dovrei più esserci. . .
Allora dove sono?
Perché li vedo. . . Mi vedo. . . Ma non sono la?
Per tutta la vita mi son persa anche in paeselli. . .
Vuoi vedere che anche al momento del mio trapasso. . .
Ho perso la strada?
Ma aspetta, fammi pensare.
Quante volte mi hanno detto che questo o quello non rappresentavano la “mia direzione”?
In quanti “sensi unici” mi son infilata?
Contro mano. . . E quanti dialetti ho imparato grazie alle imprecazioni.
Non ascoltando. . . Non seguendo le indicazioni. . .
E qualche muretto l’ho buttato giù
Non calcolando bene “le distanze”
Quelle che mi separavano dalle cose. . .
E non voglio pensare alle multe. . .
Salatissime.
Quindi, al massimo, son stata coerente. . . Persa fino alla fine.
Tanto sapevo e anche ora so
Che o trovo una strada parallela
O che arriva sempre qualcuno che. . . Mi riconduce ad un nuivo e meraviglioso “errore”.
Ecco. . . Arrivo. . . Vengo. . .
Ma, aspettate, mandate via quel cane che fa pipì sul mazzo di fiori, gialli itterizia, che mi ha portato mia suocera!
Vado. . . Torno subito. . . O quasi. . . Se “al bivio” non sbaglio. . .o, se, volessi sbagliare? | sorgente: http://m.facebook.com/ – 07/02/2018