POESIA: Crescere
Molti dicono che in gabbia
l#039;uccello non desideri
e non covi alcuna rabbia
giacchè non consideri
l#039;idea di una libertà .
Quanta immonda crudeltÃ
resta nascosta nel mistero
celata da un mortale velo nero.
Ora supponiamo per un istante
sia io quel povero uccelletto
e che in gabbia nonostante
tutto ci sia finito per difetto.
Ho visto troppo
e sono morto dentro.
Ma io che c#039;entro?
Son codardo, scappo.
Ho provato a convincermi
che hai sofferto per qualcosa
e che per proteggermi
avresti fatto ogni cosa.
Orrido,
gelido,
rigido,
grido.
Cosa dovrei fare ?
Chiedere aiuto ?
E chi può mai aiutare
un cuore freddo e muto ?
Si, la sofferenza l’anima vìola
e non accade una volta sola
ma bada, hai usato un importante parola.
Osservo e quieto ascolto
dalle labbra di colei che l’aiuto
mi donò di lavoro svolto
restituendomi la parola in rivolto: “Muto”.
Ascolto e taccio
vorrei parlare ma non lo faccio.
Muto fu per me un ordine
che mi cadde addosso come grandine.
Dentro inizia a turbinare
quella voglia di strillare
ma ero fermo ormai da un minuto.
Ella, vedendo il mio disagio
riaprì la bocca ed esordì: “Muto”
è una parola piena di coraggio,
non un ordine, bensi qualcosa di voluto.
Un bruco indifeso e minuto
nel dolore, un bozzolo è divenuto
ma adesso il momento è venuto
di cambiare
e forte gridare:
Io Muto.
| sorgente: http://www.poetipoesia.com/concorso-poeti-e-poesia/ – 11/02/2018