POESIA: Veranda Signora
Sicilia di tegola balcone s’affaccia,
Veranda Signora allunga le braccia,
che piante su muschio di verde e di giallo
di fiori turchesi scalino s’appoggia.
Per mare il suo mito le scalda la maglia, Veranda non sa che ha i capelli di paglia; randagio riflesso di sguardo la guancia lentiggini d’arance ridendo lei sbuccia.
Sbarazzina lei sbalza con la porta d’entrata,
dal mercato di fronte a dove lei s’è seduta
d’un saluto <> tremare l’ha fatta,
‘che d’Estate l’amore l’ha resa distratta.
Di tegola la casa col fresco la chiama,
rientra Veranda è ora di cena;
di fiori turchesi scalino lei avanza,
d’attesa la veste di giovane organza. | sorgente: http://www.poetipoesia.com/ – 27/02/2018
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