POESIA: Di fiocchi s’adornano i doni,
eppur tu non ne sei adornata.
Tu, che di lavoro hai affaticate le mani,
nascodi ancora oggi, negli occhi, una tenera fanciulla.
Presto venisti istruita, come una donna, lì, doveva campare.
Dei fratelli vedesti gli addì,
chi partiva lontano, chi s’ammogliava vicino.
E tu piccola, più degli altri, capisti della vita il destino.
Un velo leggero ti tolsero in viso,
tu desti risposta, un si a quell’uomo,
che d’amore in lui ne bravavi un nido e
ne vennero fuori, presto, un tetto e dei figli,
che ora già grandi hanno preso il percorso.
Rimani ora solitaria in quella casa natia,
in compagnia di foto e ricordi lontani, raccogliendo in un pugno le tue tiepide mani.
Di nastri e coccarde s’adornano i doni,
eppur tu non ne sei adornata.
Possa la mia vita esserti addobbo
al tal dono, così grande, d’esser tu
mia madre.
Daniele Lequaglia
| sorgente: http://m.facebook.com/ – 07/03/2018