POESIA: SPEGNETE LE CITTÀ
SPEGNETE le CITTÀ,
Ridateci il luccichio delle stelle
e l’ombra della luna
che, tenera,
nasconda gli amanti!
Smurzate sti lume,
facitece vede’o Sole c’appare,
lento, areta e montagne!
È a dea e ll’ammore,
ca che fa l’occhiolino
primma va schiara buone.
Spegniamo queste luci,
proviamo a ritrovare le stelle,
che hanno guidato i nocchieri
per acque infide e lontane;
a immaginare nel cielo
le figure che videro i grandi padri:
Il Carro guidato dall#039;idea,
la splendente Sirio
e il gran Cacciatore;
l#039;acquario, l#039;Ariste, il Toro,
la grande Croce del Sud.
Si#039;#039;, stutatele #039;sto luce,
facitece turna#039; a sunna#039;,
cu #039;e mmane dint#039;#039;e mmane,
sotto a #039;sta cuperta
trapuntata #039;e stelle!
Traduzione delle due strofe in dialetto:
Smorzare questi lumi, fateci vedere il Sole che compare lento dietro le montagne. E la dea dell#039;amore che ci fa l#039;occhietto prima che nasca il giorno.
Si, spegnete queste luci, fateci tornare a sognare, con le mani nelle mani, sotto una coperta punteggiata di stelle!
– 18/03/2018
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