POESIA:Perché ti fermi?
Perché tremi?
Perché continui a seguire impassibile il rumore inesorabile delle foglie che cadono?
Perché continui a desiderare la corsa ammirandola
attraverso un vetro in cui ti specchi nel tuo riflesso, ogni giorno più sbiadito?
Come ogni alba che hai perso
e come un treno dalle stesse fermate ogni giorno,
così il ritmo regolare del tuo battito,
così la follia di un canto che scivola via per non tornare.
Scendi,
raccogli le foglie della tua terra,
sorridi vedendo le porte del treno passare,
perdi la tua voce urlando il tuo amore.
Ridi degli ingenui che hanno sempre creduto cosa volere,
che sanno a che ora passerà il treno,
di quelli che non hanno mai sentito il cuore esplodere dentro al petto credendo di poter morire.
Leggi le tue pagine più intime solo a chi ha quella stessa scintilla guardando il mare,
e il respiro spezzato dal singhiozzo,
a chi si emoziona davanti al tramonto
a chi decide di scendere dal treno per vederlo da vicino,
a chi si disseta baciando una lacrima,
e a chi bagna le tue pagine con le proprie emozioni.
Sii l equilibrista attratto dal vuoto,
senti il filo sottile sotto ai tuoi piedi,
scopri che non è mai stato così sicuro.
Sii la ginestra che cresce alle pendici dell Vesuvio,
che non si cura della cenere e del fuoco mentre tenta di raggiungere la cima del vulcano.
Da lì la vista è ancora più bella. – 07/05/2018