POESIA:Pendolando
Ho letto più libri con il naso
ché con gli occhi.
Abbracciato più sguardi
ché corpi scarni di carezze.
Amo la pioggia,
perché il sole mi abbaglia.
Amo la notte
perché il giorno non saprei
cosa cercare:
lo aspetto sveglia -il giorno-
con le occhiaie viola,
il caffè ristretto
e gli appunti da rimettere
a posto prima che sia
presto.
(Fuori è già l’alba).
Cammino a piede svelto,
nascondendo la tristezza
dietro le mie lenti scure.
Guerreggiando la stanchezza
a colpi di sorrisi caldi,
straripanti e borsaioli
di una parola buona.
E cammino.
Con la musica a palla nelle
orecchie.
Con la borsa che trascino
per i vagoni vuoti
del treno in corsa.
E tra i sedili pieni
della vita
che -insieme a me-
respira l’odore
della fretta
L’università ha le aule chiuse.
Io mi siedo fuori:
assorbo il vuoto che mi gira intorno,
assaporo tutto quel silenzio
che mi esplode dentro.
(Non sono ancora le otto del mattino).
– 22/05/2018