POESIA: Seme amaro
Tre volte ancora
è giunto aprile.
Eccolo, allora,
l’odore dei tigli
nel tuo manto in fiore,
sulle mura deserte,
antiche di muschi e di silenzi,
sotto la notte stesa
tra le rive e i merli.
Eccola, dunque,
questa buia primavera
qui, sotto la lingua
destare un silente,
velenoso seme,
che amaro di profezie
senza indulgenze plenarie,
germoglia ora, freddo,
nelle nostre bocche.
– 22/05/2018
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