POESIA:Settembre è ormai passato e, come ogni anno,
alunni e professori a scuola da un po#039; stanno.
Il gelso nella piazza, che a basket fa il canestro,
impara ogni lezione e s’immagina maestro.
Per lui ogni materia è degna d’esser studiata,
ma vede su quei bimbi un’aria un po#039; annoiata.
“Ma come? E’ una fortuna!” pensava tra sé e sé,
“Potessi anch’io insegnare vi spiegherei il perché!
La storia io l’ho vista, l’ho vissuta lungo i secoli:
tra lotte sanguinarie son cresciuti i vostri popoli,
potere e religione hanno segnato questa terra..
A voi restano i racconti per conoscere la guerra,
ma sappiate che nel mondo ancor oggi si combatte
e che siete fortunati nonostante le disfatte.”
Mentre il gelso ricordava
e da saggio s’atteggiava,
passa un vecchio col bastone
e poi un cane col padrone.
“Oh, mio piccolo cagnetto
or non farmi un tuo dispetto..
passa sulle mie radici
come il bimbo con la bici:
lui rallenta, passa piano,
m’accarezza con la mano..
Nel suo sguardo c’è l’affetto.
Così, portami rispetto.”
Detto questo, il cagnolino,
porta via il suo padroncino.
Senza neanche rallentare,
dietro l#039;angolo scompare
ed il gelso, sollevato,
dice “è un giorno fortunato”. – 30/05/2018