Righini Erica

POESIA:Ascolto, silenzio.
I tuoi occhi disegnati all’orizzonte.
Luce rossa o gialla, perla di fuoco.
Un gabbiano o forse io.
Emozioni. Tremiti.
Sensazioni, sussulti.
Ritmo, onde del mare.
Scogli di sale.
Pelle bagnata di gocce.
Scivolo.
La notte, fontana di stelle.
Colori. Forti.
Rumori soavi.
Vento ribelle, carezze delicate.
Sogno. Ancora.
Ascolto, silenzio. – 07/05/2018

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LIUCCIO GIUSEPPE

POESIA:LA MIA TERRA ANFIBIA

E’ anfibia la mia terra dove
la campagna avvalla
onde bige d’uliveti al vento
vele verdi di pampini di viti.
Qui paziente il marinaio vanga
coltivi arditi all’aria che traluce
pulviscoli di sole
che sanno iodio e sale
Semina il contadino a cresta d’onda.
Hera feconda messi in abbondanza
alla battigia
dove Venere schiuma
gigli bianchi di mare
e melograni rossi
spacca a chicchi
Proserpina al sorriso
al risveglio dall’Ade.
Alla rada di luce
dove approdò l’Acheo
con pantheon di dei
e tempio eresse
fastoso a Poseidone
Il pastore si bagna con il gregge
di transumanza a rito
per la tosa
ubriaco di mare
che sognò
dell’ Antece all’altare,
dio di vento e pietra sugli Alburni
dei Lucani guerrieri
o dal Cervati
a culto di Madonna
a profumo al pianoro
di lavanda
All’addiaccio con il cane amico
all’algido di luna anche d’agosto.
Ha vanga e remo all’angolo di casa
che s’apre ariosa alla vigna
a margine di mare
l’uomo della mia terra
a ricordare
eredità d’Ulisse
che conobbe
al viaggio d’avventura
miti di terra e mare
E ad alternanza
fu
di mare contadino
e di campagna marinaio esperto
a compagnia di stelle a ricamare
sogni fecondi
a porta di futuro”
– 07/05/2018

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Varlese Maria Rosaria

POESIA:Se la gioia nella vita vuoi costatarw
non devi rinunciare alle emozioni che vuoi provare.
Ti senti afflitto e sofferente
ma se percepisci di avere un tesoro inestimabile
potrai sempre credere di essere una persona adorabile.
Credi fermamente alla tua missione
Così vivi la tua vita con passione,
E se desideri cambiare il mondo senza aspettarti un tornaconto
Hai raggiunto la vetta della felicit�
Insieme alla tua vastità. – 07/05/2018

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Mazzeo Lorenzo

POESIA:Perché ti fermi?
Perché tremi?
Perché continui a seguire impassibile il rumore inesorabile delle foglie che cadono?

Perché continui a desiderare la corsa ammirandola
attraverso un vetro in cui ti specchi nel tuo riflesso, ogni giorno più sbiadito?

Come ogni alba che hai perso
e come un treno dalle stesse fermate ogni giorno,
così il ritmo regolare del tuo battito,
così la follia di un canto che scivola via per non tornare.

Scendi,
raccogli le foglie della tua terra,
sorridi vedendo le porte del treno passare,
perdi la tua voce urlando il tuo amore.

Ridi degli ingenui che hanno sempre creduto cosa volere,
che sanno a che ora passerà il treno,
di quelli che non hanno mai sentito il cuore esplodere dentro al petto credendo di poter morire.

Leggi le tue pagine più intime solo a chi ha quella stessa scintilla guardando il mare,
e il respiro spezzato dal singhiozzo,
a chi si emoziona davanti al tramonto
a chi decide di scendere dal treno per vederlo da vicino,
a chi si disseta baciando una lacrima,
e a chi bagna le tue pagine con le proprie emozioni.

Sii l equilibrista attratto dal vuoto,
senti il filo sottile sotto ai tuoi piedi,
scopri che non è mai stato così sicuro.

Sii la ginestra che cresce alle pendici dell Vesuvio,
che non si cura della cenere e del fuoco mentre tenta di raggiungere la cima del vulcano.

Da lì la vista è ancora più bella. – 07/05/2018

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Capasso Giuseppe

POESIA:Non ascoltare chi ti dissuade
guardano la loro impresa fallita
come un capitano guarda la sua nave
ormai arenata tra gli scogli
schernita dalle alte onde
che ricordano come abbia perso
contro il mare
non ascoltare
chi ti dissuade dall’affrontare
il mare delle difficolt�
le onde della diffidenza
le maree dello sconforto
sii il capitano della tua nave
riempi le vele con il vento dell’ambizione
costruisci la tua nave
con il legno della determinazione
e vai al timone
dritto per la meta ambita
e che sarai vincitore o vinto
sarà una storia da raccontare
– 07/05/2018

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paganelli filomena

POESIA:Natura

…ciò che mi placa è il profumo del fieno…l’odore della terra bagnata,
salvare una piantina che a sua volta sarà generosa …dando i suoi frutti;
i SUONI notturni dell’arrivo degli animali
con suoi strilli avverto la sua presenza…
ciò che mi placa è la Natura , LEI non giudica ti accoglie e non vuole niente in cambio…
…ciò che mi placa è lasciarmi ad essa! – 07/05/2018

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Fiore Mariapia

POESIA:Il buio profondo mi travolse, il mio corpo era paralizzato, sussurrai il tuo nome con un filo di voce. Vagai impaurita con la mente alla ricerca di me stessa, io non c ero. La mia vita spezzata nell oscurità, probabilmente dall incoscienza di essere quello che non ero mai stata. Pia Fiore – 07/05/2018

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Piovesan Davide

POESIA: Pioggia d’aprile

Eccola, la pioggia.

La so, questa pioggia.

Chissà come cadrà,
sulla tua domenica
di punti esclamativi
e baci sulle guance,
sopra e di fronte
al tuo Piccolo Oceanomare.

Sulle tavole piene di briciole, avanzi
e bicchieri smarriti senza padroni.

Chissà se potrai
afferrarla per la manica,
sotto qualche risata
appena troppo lunga,
appena troppo forte.

Se sguscerà timida
nella fessura muta
tra una confidenza
ed una affettuosa maldicenza
che sempre ascolti,
cui sempre sorridi,
senza i tuoi occhi neri.

Che quelli, sì,
corrono a vederla,
questa pioggia d’aprile
che batte sul cuore.

Batte sul cuore,
e non l’annega.

– 07/05/2018

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SMURRO MAURO

POESIA:VORREI ESSERE UN CARDELLINO,LIBERO PIÙ CHE MAI
E VOLARE SEMPRE PIÙ IN ALTO.
SEMPRE DI PIÙ FINO A RAGGIUNGERE IL PARADISO
E GUARDARE DALL’ALTO DEL CIELO LE CITTÀ,
LA GENTE CHE CAMMINA PARLA, RIDE,LITIGA PER LE STRADE
I BAMBINI CHE GIOCANO PER LE VIE,LE MAMME CHE PREPARANO IL PRANZO NELLE CUCINE CON PAZIENZA
MENTRE LE NONNE, AFFACCIATE DAI BALCONI, GUARDANO LE CITTÀ IMMERSE NEI RICORDI.
MI SCENDE UNA LACRIMA MENTRE CONTINUO A VOLARE,
RESPIRO QUESTA ARIA COSÌ PROFUMATA COSÌ VIVA
E GUARDO INNAMORATI CHE SI GIURANO ETERNO AMORE, COSI DOLCI E BELLI
E NOTO ANCHE DONNE CHE PIANGONO I LORO FIGLI NEI CIMITERI,MORTI TROPPO GIOVANI PER MALATTIE,INCIDENTI..
ANZIANI CHE ACCENDONO UN CERO AI LORO CARI PER RICORDARLI NEL MONDO
CHIESE PIENE DI GENTE, CHE CHIEDONO MIRACOLI, PREGANO, SI PENTONO,SI CONFESSANO,PIANGONO..
ED IO CONTINUO A VOLARE IN QUESTO CIELO COSÌ AZZURRO E PULITO UNO SPAZIO INFINITO ..BELLISSIMO..
SENTO IL PROFUMO DEL MARE COSÌ STUPENDO, COSÌ MERAVIGLIOSO CHE LE PAROLE NON SERVONO,
MA IL MIO SILENZIO MI DICE CHE IL MIO VOLO È QUASI FINITO,CHE SONO ARRIVATO IN PARADISO.
LO CAPISCO,PERCHÉ DA QUI NON SI VEDE IL MARE..PECCATO! – 07/05/2018

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