POESIA:Bullismo.
Eppure dovunque tu nebbia
Arrogante mi perseguiti
Esanime,imbevuta di miseria,
Come in un naufragio innata mi affondi
Ora grigia e fosca e nera
E ora brillante,libera,vuota.
Tu
Ghiotta delle maschere dense ma volubili dell’uomo,
Sei la neoplasia della vita
Una vita stritolata.
Scorgere
Un mondo nitido
Il nefasto cosmo,
Nervosa e irritata e sfinita e libera
Vuota
Fronteggio la tortura
Un’inondazione di livore
Un astio crescente violaceo scorre nelle vene
Mi perfora l’anima
E logora la pelle lisa
Consumata dall’oscenità dell’ossequio al rosso
Un rosso sanguinio e rovente e assiduo
Strascicato nel tuo ghigno esaltato.
Ma come placare questa tua sete?
Questa sete di grida e di tormenti strazianti :
La tua angoscia dolorante dell’essere polverizzato
Domina un’esistenza penosa, stagnante.
Si consumano gli occhi guardando l’orizzonte
Immaginandolo
Senza ostacoli e senza paura
La libertà è dolce
Quando è vera,
Pura. – 21/06/2018