POESIA:Petrov
Il millenovecentottantatre correva,
il ventisei Settembre nasceva;
quattordici minuti erano passati,
i segni dell’apocalisse già spuntati.
Uno, due, tre, quattro e uno ancora:
cinque segnali, proprio in quell’ora,
indicavano l’attacco dell’America
nei confronti dell’Unione Sovietica.
Della vigilanza tu eri l’incaricato,
l’allarme previsto, però, non hai dato;
infatti, il protocollo prevedeva quello,
ma tu hai seguito il cuore e il cervello.
L’anomalia del sistema hai individuato,
e solo quella ai vertici hai denunciato.
Hai salvato così, col tuo saper ben fare,
il mondo da sicura catastrofe nucleare.
Non plausi, né premi, né promozioni,
ma solo silenzi, dinieghi e punizioni:
questi i frutti per il tuo comportamento,
ma la verità volerà forte nel vento.
“Gli operatori di pace siano beati,
figli dell’altissimo saranno chiamati.”
E tu Petrov, che hai bene operato,
un posto al suo fianco avrai meritato.
(Pino Bullara)
– 21/06/2018
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